Quando non si occupa in prima persona di regie e sceneggiature Guillermo Del Toro ama tanto fare il talent scout e scopriamo dal suo nome bene in evidenza ( anzi direi che più in evidenza di così si muore) sulla locandina che ha messo il suo zampino anche in questa opera seconda di Guillem Morales che con El habitante incierto aveva dato una lettura originale e stimolante al cinema di genere, il tutto da una prospettiva piuttosto sbilenca, mostrando un talento visivo fuori dall'ordinario e una notevole capacità di utilizzare pochi ambienti per creare ansia e suspense.
Che poi sono gli stessi ingredienti con cui è condito questo Con gli occhi dell'assassino ( titolo da codice penale inserito al posto del ben meno spoileroso Los ojos de Julia) incursione nel thriller horror non priva di difetti ma che ha anche qualche buona freccia al suo arco.
Hitchcock aleggia in modo fin troppo evidente su tutto il film ( vedi i riferimenti al complesso di Edipo, il tema del doppio, dell'invisibilità, la sequenza coi flash che ricorda tanto La finestra sul cortile ) ma il tutto è riletto attraverso il filtro caleidoscopico del giallo all'italiana anni '70,un pizzico di De Palma a last but not least un po' di new wave spagnola , quella inaugurata proprio dal Del Toro e continuata da film di successo come The Orphanage.
Impossible poi non ricordare due capisaldi del thriller " cieco" come Gli occhi della notte , con una deliziosa Audrey Hepburn e soprattutto Terrore cieco con una superba Mia Farrow nella parte della mattatrice.
Con gli occhi dell'assassino è un melting pot ricco di spezie che nella parte centrale sbanda per eccesso di generosità, introducendo personaggi usa e getta che complicano inutilmente la storia, già intricata di suo, non aggiungendo nulla.
Interessante la prospettiva di visione adottata da Morales: lo spettatore condivide gli stessi problemi di Julia e anche lui non vede il volto dell'assassino, fin quando la protagonista porta le bende.
La visionarietà di Morales permette inoltre di riscattare quelle debolezze , soprattutto di scrittura con qualche personaggio secondario inutile o scentrato, che appesantiscono la pellicola soprattutto nella succitata parte centrale.
Un degno esponente di cinema di genere quindi che strizza l'occhio al pubblico senza cercare di arruffianarselo in tutti i modi.
E' evidente che anche la Spagna ci abbia superato in tromba su un terreno che una volta era a nostro totale appanaggio.
Che tristezza!
( VOTO : 6 + / 10 )