Diciamolo, diciamolo con frontpage se c’è un luogo dove, anche a Fidenza, si è consumata la frattura tra i rappresentanti (gli eletti) ed i rappresentati (gli elettori), prima ancora che al “palazzo” tanto caro alla simbologia anticasta, dobbiamo guardare alle sedi di partito.Un tempo c’era la “sezione”, o la "sede", dove gli iscritti si incontravano, discutevano, prendevano decisioni.Oggi. le “sezioni” e le "sedi" sono via via mutate fino a divenire “coordinamenti”, magari neanche eletti dagli iscritti ma imposti da un livello superiore accessibile ai portaborse ma inaccessibile ai più, dove nell’immaginario collettivo si consumerebbero personalismi espartizioni di potere.
La verità è che abbiamo un modello di rappresentanza basato sulle strutture partitiche ideologiche della prima repubblica, mentre l’occidente, e dunque l’Italia, Fidenza, vive una stagione post ideologica.
La frattura è evidente, a livello locale ancora di più.
Nulla di quanto avviene all’interno dei partiti sembra essere intimamente collegato a quanto accade all’esterno. I partiti se la suonano e se la cantano, non c'è dibattito politico ma ordini da eseguire e interessi da tutelare e difendere con un unico intento, quello di conservare se stessi e le posizioni di potere acquisite.E mentre prima, nei partiti discutendo di politica, si poteva anche venire alle mani, oggi le spaccature si consumano essenzialmente perché qualcuno resta fuori da qualche spartizione.E’ solo così che si comprende il distacco del popolo elettore rispetto a quelle strutture che dovrebbero avere il fine ultimo di rappresentarlo. Ecco spiegato il proliferare di un associazionismo apartitico senza precedenti, che non si riconosce nei partiti e che preferirebbe qualsiasi tortura alla fosca vita partitica.Intendiamoci, qui non siamo contro i partiti, ma contro questi partiti. Il tema è fare in modo che le strutture partitiche attuino ed attualizzino quelle regole che già ci sono e delle quali, però, nessuno sembra curarsene, andando nella direzione della condivisione, della trasparenza, della partecipazione.
“Con gli odii di partito Dio è morto”, cantava Guccini. A decenni di distanza dobbiamo constatare che gli odii di partito sono sempre lì, Dio gode di ottima salute ed è il partito ad aver avuto la peggio!http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane
