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Con "Il Diario della Casa dei Girasoli", solidarietà e giornalismo alla Ibs di Novara

Creato il 23 marzo 2015 da Isa Voi @VoiIsa

Isa Voi, Giovanni Mairati, Monica Curino e Carlo Casoli


"Il diario della Casa dei Girasoli”, opera d’esordio per Monica Curino, giornalista professionista e appassionata firma del sociale locale,  ha fatto tappa venerdì scorso alla Ibs di Novara.

Insieme all’autrice sono intervenuti Carlo Casoli, giornalista responsabile Ufficio Stampa Rai Torino e Milano, Giovanni Mairati, presidente della onlus Casa Alessia e Isa Voi, insegnante e autrice novarese.Il pubblico ha potuto interloquire con l’autrice e gli ospiti, per approfondire la nascita de “La Novara del Bene” e dell’intero progetto. Un’occasione per parlare di quelle associazioni, grandi e piccole, che, nel Novarese, come in altri Paesi del mondo, si impegnano quotidianamente a favore di chi è meno fortunato, di chi non ce la fa."Un sogno. Quello di poter essere d’aiuto a chi, quotidianamente, con entusiasmo, impegno costante e grandi sforzi, dà voce a chi non ha voce, ai deboli, agli ‘invisibili’. Qualcosa che, in qualche modo, per me però mai soddisfacente, stando a molti amici del volontariato novarese, facevo già, scrivendo delle loro attività in articoli pubblicati sui giornali in cui ho lavorato.
Più che un sogno, un desiderio: mettersi al servizio dei gruppi che così tanto fanno per gli altri. Farli conoscere a più persone, convincere nuovi volontari ad aderire e, perché no?, portare eventuali fondazioni o Enti a scommettere su queste belle realtà." - racconta la scrittrice. "Un aiuto che potesse essere concreto e non più solo, come piace dire a me, ‘scrivano’. Un desiderio che parte dalla quasi impossibilità di trovare il tempo per buttarsi, anima e cuore, come avrei voluto, nell’aiutare direttamente, stando accanto ai bambini, ai ragazzi speciali delle associazioni che si occupano di giovani diversamente abili. Tante situazioni, tante cose che avrei voluto fare in concreto, ma che, complice la mia vita ‘nomade’ (scrivo di cronaca nera e le corse, anche nel mezzo di un momento dedicato agli amici, sono all’ordine del giorno), non ho mai ho potuto.
E’ nato così il progetto de “La Novara del Bene”, il cui nome mi è balzato in testa una notte in cui pensavo e ripensavo a quanto avevo in mente dal 2007. Le associazioni del “Bene”, oltre 400 in provincia, andavano fatte conoscere, andavano aiutate, laddove possibile anche nella raccolta fondi." Il Diario della Casa dei Girasoli racconta di Nina che, catapultata per caso in mezzo a tutto questo giallo di girasoli, cerca di capire, conoscere e scoprire cosa sia e cosa rappresenti Casa Alessia.Perché Casa Alessia e perché la giornalista è partita proprio da questa splendida realtà, capitanata da un motore come Giovanni Mairati? "L’associazione dedicata alla giovane scomparsa di rientro dall’Ecuador è sempre stata una delle realtà seguite nel mio lavoro, sin dalla sua nascita nel 2006.Casa Alessia è stato il primo per situazioni a me vicine e per la stessa storia di Alessia, che mi ha colpito sin dal primo momento, quando, nelle mie prime settimane di lavoro a un quotidiano legato al Varesotto, accadde l’incidente a Quito, dove Alessia e mamma Paola persero la vita. Due lutti che toccavano molto da vicino il mio quartiere, Sant’Agabio, dove Alessia, con mamma, papà Giovanni e la sorella Chiara vivevano. Qualche anno dopo conobbi il papà della piccola grande Ale, ‘Giò’ per tutti e fu ‘amore’ a prima vista. Rimasi catturata dal suo entusiasmo, dalla sua forza, dalla sua capacità di reagire a una tragedia di quella portata, la perdita di due degli affetti più cari, la compagna di una vita e la figlia maggiore. Fui attratta dalla grande gioia che sapeva trasmettere in ogni attività promossa, da come il gruppo, in poco tempo, era riuscito a fare molto e a creare sedi in Italia e nel mondo.E poi Casa Alessia è Sant’Agabio, la mia storia, le mie radici e questo per me è stato un altro input alla scelta di partire con l’associazione del Girasole. Senza contare che la storia di Alessia, il suo cambiamento nei nove mesi trascorsi in Ecuador per un viaggio-studio con la scuola, con la sua ferma decisione, espressa in molte mail, di voler intraprendere un lavoro che le avesse potuto consentire di aiutare gli orfanelli, le persone in difficoltà, meritava da sola la partenza. Lei è la vera anima del libro, la fiamma che guida il suo papà, l’associazione e tutti coloro che credono in un mondo dove aiutare l’altro viene prima di tutto. “Il Diario della Casa dei Girasoli” alla fine è l’incontrarsi di più sogni, quello di Alessia di aiutare gli orfanelli dell’Ecuador, quello dell’associazione che porta aiuto laddove c’è necessità e, ben più piccolo di questi, il mio: poter fare qualcosa per aiutare il volontariato, le realtà de “La Novara del Bene”.


Durante l'incontro, Giovanni Mairati ha spiegato ai presenti che la "regia" del mondo di questa associazione è propria Alessia, mentre lui e i volontari sono solo gli attori.
Ci ha parlato della bellezza dell'Africa e svelato che la felicità di questa misteriosa terra sta nei suoi colori e nella contraddizione tra essere nello stesso tempo dolce e amara.
Bellissime le sue parole sui volontari che  per affrontare i viaggi si pagano i biglietti sa soli  e che ci regalano testimonianze preziose  e profonde vissute in quelle zone. Volontari che, che dopo ogni viaggio vorrebbero subito ripartire per farne un altro, colpiti dalla spiritualità e dalla serenità di queste zone di cui è impossibile non innamorarsi.
Uno splendido esercito in giallo che non si arrende, mai ma va sempre avanti forte e deciso, coinvolgendo sempre più persone.
Numerosi i progetti futuri, come l'apertura di nuovi asili e gli aiuti in nuove zone: tanti auguri Casa Alessia!
 Il libro, edito dalla casa editrice “Bellesi & Francato publishing”, è disponibile al costo di soli 10 euro all’Ibs, alla Libreria Paoline, a La Talpa e presso Casa Alessia onlus.


Pagina Facebook su “La Novara del Bene”: https://www.facebook.com/LaNovaradelBene?fref=ts. 

Disponibile anche la mail [email protected]

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