Trama: una coppia in vacanza ai Caraibi, partecipa ad una immersione. Quando riemergono, si accorgono di essere stati dimenticati dal loro battello. Soli, in mare aperto, senza punti di riferimento, possono solo sperare che qualcuno si accorga presto che loro, su quella barca, non sono mai saliti..
Girato con pochi mezzi, e si vede, pur non essendo un capolavoro, "Open Water" riesce dove "Alla deriva" fallisce, ovvero nell'inquietare lo spettatore.
La coppia è in mare aperto, sono soli, fa freddo, arrivano la notte e gli squali, e soprattutto sono due persone normali, anzi, sono una coppia alla deriva, letteralmente e metaforicamente, visto che tra loro due le cose non funzionavano, e questo viaggio doveva servire anche a ritrovarsi un pò.
Ma dovranno mettere da parte le tensioni che li attanagliano ed aiutarsi a vicenda, se vorranno uscire vivi da questa odissea.
A quanto pare anche questo tratto da una storia vera, mi piacerebbe sapere quale villaggio turistico ha dipendenti così sciagurati da dimenticarsi due persone in pieno oceano, ha il pregio di rendere il tutto, per l'appunto, più verosimile rispetto "Alla deriva". Gli attori sono debuttanti ed hanno facce e corpi normali, il regista, esperto subacqueo, ci mostra costantemente l'angoscia di due persone ordinarie catapultate in una situazione straordinaria e terribile. Un pò lento in alcuni punti, ed è normale data la staticità dell'ambientazione, "Open water" è un film che non piacerà agli amanti dell'horror splatter e che non entrerà nella storia del cinema, ma che personalmente ritengo un film da vedere.
Nota speciale per il finale sorprendente per il realismo, assolutamente perfetto perchè fuori da ogni canone hollywoodiano.
p.s.: rieccoci qua, tornati dalle vacanze ed approdati in una città sotto la morsa del caldo africano. La permanenza al mare è stata bella, lunga e riposante, adesso partiamo più motivati di prima, non appena si comincerà a respirare un poco....
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