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Con l'acqua alla gola, svilendo il referendum

Creato il 23 aprile 2011 da Alessandro @AleTrasforini
Il referendum dei prossimi 12-13 giugno avrà (o avrebbe dovuto avere?, nds) la necessità principale di dare la parola ai cittadini italiani relativamente a tre temi di fondamentale importanza per l'uguaglianza e per il futuro dell'Italia intera:
  • questione energetica con specifico richiamo alla possibilità di rinunciare alla re-introduzione delle centrali nucleari nel sistema italiano;
  • acqua pubblica, per ribadire una volta di più la necessità di disporre di una fonte primaria per l'umanità intera su base non privatizzata;
  • legittimo impedimento, per arginare il vulnus di chi, democraticamente eletto dallo Stato, possa altrettanto non democraticamente abrogare il principio di giustizia e leggi uguali per tutti.
Minacciati dall'avvicinarsi delle date fatidiche e dal raggiungimento del tanto insperato quorum, i governanti stanno pensando a qualsiasi artificio possibile per svuotare di importanza e contenuto un appuntamento come questo.
Il primo passo, riguardante l'emendamento al Decreto Legge contenente la re-introduzione sul nucleare, è di appena qualche giorno fa. Il secondo, invece, attacca le decisioni sull'acqua che fino a qualche giorno fa sembravano essere così valide e fondate.
Citando le parole del sottosegretario Saglia, è stato messo in cantiere per la metà di maggio "un decreto per istituire l'authority per il settore idrico in modo che vengano fissate prima le regole del gioco sia per gli interventi da fare che per le tariffe."
La domanda, a tale questione, è una sola e molto semplice: perchè pensarci proprio adesso?
Sarà forse per salvare dall'annullamento del legittimo impedimento un vecchio pensionato e cantante incollato alla poltrona? Sarà forse per evitare il confronto diretto con i cittadini?
Ciò che più conta, comunque, sembra la necessità di doverle provarle TUTTE per scongiurare il raggiungimento del quorum. Salvato dai Responsabili (dello sfascio futuro, nds), qualche arzillo vecchietto va picconando a colpi anti-costituzionali quella che fino a poco tempo fa era la stupenda scultura italiana.
E' significativa relativamente al referendum l'opinione di Luigi Zanda, vicepresidente dei Senatori PD: "(i tentativi di levare di mezzo i quesiti referendari) sono pezzi di una tecnica collaudata per trasformare una democrazia parlamentare in un regime camuffato."
Scrivere di chi ha contribuito a rendere queste tecniche così infallibili è, purtroppo, un altro discorso troppo lungo da fare. Seguendo la variante imposta dal Ministero per lo Sviluppo Economico riguardo all'acqua pubblica, si impone fondamentalmente un argine ai timori (giustificati) dei cittadini di avere ulteriori speculazioni in bolletta, con relativo aumento dei prezzi per mettere a norma ed in funzionamento pieno gli acquedotti italiani.
Svuotare il referendum per salvare il legittimo impedimento: sembra questa la linea di fondo delle misure fino ad ora intraprese.
Con l'acqua alla gola, appunto, senza dimenticarlo mai: "La lotta per la salvaguardia dei valori storico-naturali del nostro paese è la lotta stessa per l'affermazione della nostra dignità di cittadini."
(Antonio Cederna)
CON L'ACQUA ALLA GOLA, SVILENDO IL REFERENDUM

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