La colpa è della cosiddetta componente «Ae», nuovo onere stabilito dall'Autorità per l'energia per finanziare le agevolazioni alle imprese manifatturiere che hanno elevati consumi di energia elettrica.

Bene per le aziende «energivore», dunque, male per le piccole e medie imprese. L’aumento in bolletta del primo trimestre 2014 è stato definito, per le utenze che siano allacciate in bassa tensione diverse dall’utenza domestica, pari a 0,469 cent€/kWh.
Quanto, quindi, in totale? Secondo l’elaborazione di InformaImpresa, un’azienda che consumi annualmente circa 50.000 kWh paga in bollette elettriche circa diecimila euro l'anno IVA esclusa, a cui dovrà pertanto aggiungere nel 2014 più di 230 euro rispetto all'anno scorso. E va male anche per le utenze domestiche, visto che ormai la spesa media di una famiglia-tipo per l'energia elettrica si assesta ogni anno intorno ai 518 euro.
La buona notizia è il netto calo dei costi del chilowattora, -1,2%, capace di mitigare l'effetto della «Ae» che rischiava di essere ancora più cara: la nuova componente infatti ha portato da sola all'aumento dell 1,6% della spesa complessiva legata agli oneri generali di sistema, a cui va aggiunto uno 0,3% in più per le tariffe per i servizi di trasmissione, distribuzione e misura.
I nuovi meccanismi di calcolo hanno quindi portato, per una volta, a riduzioni delle tariffe per l'energia elettrica e per il gas.
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