Ogni momento può diventare perfetto, anche quando ci lacrimano gli occhi perché stiamo affettando una cipolla. Perché la felicità non si trova unicamente in un momento speciale, ma nella vita contenuta in ogni attimo della tua giornata, iniziando già…da ora, proprio da questo momento, dal presente!
Essere presenti a se stessi
Essere presenti a se stessi cosa vuol dire? Già ai tempi della scuola durante l’appello rispondevamo “presente!”, indicava la nostra presenza in aula. Se osserviamo bene si trattava esclusivamente della nostra presenza fisica, dal momento che molti di noi con la mente, magari, erano già fuori dalla scuola o forse non erano ancora entrati.
La presenza mentale è il frutto dell’unione tra mente e corpo, della presenza ad ogni gesto, ad ogni pensiero, ad ogni azione che facciamo e che la mente osserva e segue. È qualcosa di diverso dal controllo esercitato su ogni gesto, parola o azione. Non si tratta di controllo. Si tratta di essere consapevole, di essere nel qui ed ora. Certo, lo so, che detto così, per i non addetti ai lavori, possono sembrare dei concetti “paranormali”, un po’ strani, ma in realtà è tutto più semplice di quello che sembra. Tutti possono sperimentare la piena presenza mentale, anzi, più la si esercita e più ogni momento diviene perfetto.
Paulo Coelho scrive: “Un guerriero della luce compie un possente esercizio di crescita interiore presta attenzione alle cose che fa automaticamente, come respirare, strizzare gli occhi, o notare gli oggetti intorno a sé. Si comporta così quando si sente confuso. In questo modo si sbarazza delle tensioni e permette alla sua intuizione di agire più liberamente, senza l’interferenza delle paure o dei desideri. Alcuni problemi che sembravano insolubili finiscono per essere risolti, certi dolori che riteneva insuperabili svaniscono senza nessuno sforzo. Quando deve affrontare una situazione difficile, adotta questa tattica”.
Tra il passato e il futuro… c’è il presente
Forse non ce ne rendiamo conto, ma tendiamo sempre a vivere spostandoci tra il passato e il futuro. Tra i ricordi e quello che faremo. Mentre facciamo qualcosa, dal camminare per strada, al preparare il caffè il chicchiericcio mentale è sempre attivo. Nella nostra mente c’è sempre un pensiero spostato più in là di quello che stiamo facendo. Preparo il caffè e penso a quello che dovrò fare oggi o all’odore di caffè di quando ero piccolo, ed ecco che la mia mente vaga. Il presente è pieno di tutto quello di cui abbiamo bisogno, se non fosse che noi lo utilizziamo come trampolino di lancio verso qualcosa di passato o che deve ancora avvenire. Uno dei più grandi ostacoli al nostro benessere è, infatti, l’inarrestabile dialogo interiore che ingombra la mente. Questo dialogo interiore è come il suono di una radio sempre accesa, una sorta di rumore di sottofondo che non ci permette di sentire i segnali di gioia e vitalità contenuti nell’attimo presente che stiamo vivendo. Sarebbe utile riuscire a staccare la spina a questa radio. Spesso usiamo il termine staccare la spina per dire che ci prendiamo un momento di pausa dalla routine quotidiana, ma in realtà la spina della radio resta sempre attaccata.
Cosa possiamo fare?
Intanto, invece che farci catalizzare l’attenzione dal suono della “radio mentale” potremmo provare a fare un piccolo esercizio: dire a noi stessi ciò che stiamo per fare prima di farlo; per esempio torniamo a casa dal lavoro e ci stiamo per togliere le scarpe. Diciamo a noi stessi: “Mi sto togliendo le scarpe”. Le osserviamo, come sono, come stanno dopo una giornata ai nostri piedi, le ringraziamo per il lavoro che hanno svolto e poi le rimettiamo al loro posto con cura e gratitudine. Questo è un esempio che si può estendere a tutte le nostre attività quotidiane che svolgiamo automaticamente. Le abitudini , quando non sono ostacolate possono diventare dei finti-bisogni. Quindi qualcosa si può fare. Perché è come sei noi stessimo in sella ad un cavallo al galoppo, ma non siamo noi a guidarlo. Lui corre e non sappiamo dove ci porterà. Non è mai troppo tardi per prendere in mano le redini e decidere noi la direzione da dare al cavallo. La presenza mentale serve appunto a questo, a riportarci a casa, ad essere padroni della nostra vita.