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Con Luigi Nacci sulle strade della "viandanza"

Creato il 11 marzo 2016 da Paciampi
Con Luigi Nacci sulle strade della Avevi il passo della nostalgia, vero?
E' così, Luigi Nacci, poeta e scrittore che da tempo si è messo in cammino. Non sai bene se la sua scrittura è quella del saggista o del poeta, però la sua è parola che fa bene leggere a voce alta e ascoltare, è parola che prende e culla, oppure che libera e spinge per le vie del mondo, parola in ogni caso che sa farsi anche agguato, sorpresa, fulminazione.
Per me è  successo anche con questa riga, nella prima pagina di Viandanza, libro con cui Luigi è uscito proprio in questi giorni per Laterza e con il quale prosegue la strada di vita e di scrittura cominciata con Alzati e cammina (Ediciclo).
Ho cominciato con il passo della nostalgia, ma quante cose mi sono capitate dopo.  Ecco - scrive Luigi - questo libro tratterà di quei sentimenti, quelle immagini, quei rumori di fondo che si fanno prevalenti durante il cammino.
Via Francigena o Cammino di Santiago non importa, perché la via è soprattutto dentro. E anche se è un libro che odora di sudore e fatica, che si porta dietro il ricordo di boschi attraversati e di cime raggiunte, che sembra farsi conversazione con un compagno di viaggio, ecco, mi pare un libro che racconta soprattutto il cammino della vita interiore. Basta scorrere i titoli dei capitoli: Paura, Stupore, Spaesamento, Nostalgia, Disillusione, Allegria, Arroganza, Umiltà...
E questa parola che è la parola di Luigi, questa parola - Viandanza - che è salutare tenere dentro, ecco, mi sembra esprima saggezza e leggerezza, ma soprattutto un altro modo caricarsi sulle spalle lo zaino della vita e di stare al mondo.
Un libro sulle partenze, così avevo definito a suo tempo Alzati e cammina.  E se questo fosse il libro dei ritorni? 

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