Questa notte abbiamo “scoperto” che villa Dejavù non è un sottomarino ne tanto meno inviolabile all’acqua.
I Nani non si sono accorti di nulla. Anzi, avvicinandomi al loro letto, la Nana ha persino emesso un rantolio di fastidio.
Il vento terribile, poteva sembrare un uragano ai miei occhi gonfi di stanchezza, si è portato via piante e piantine, l’acqua ha invaso le stanze, le finestre sbattevano come possedute da demoni furiosi.
Papàsino sistemava il suo abbigliamento pensando “non sia mai che finiamo in TV”.
Mammapappa ancora un pò e cercava il suicidio nelle pozze d’acqua, al solo pensiero di dover asciugare tutto all’indomani (secchi e stracci stanno fuori all’addiaccio!). Io insistevo dicendo di andarli a prendere ma lei continuava a sostenere che il vento se la sarebbe portata via e allora a quelle affermazioni io continuavo ad insistere di andarle a prendere. Non sia mai…
A parte gli scherzi, una situazione pressochè “normale” nell’anormalità di un Novembre con temperature ancora molto miti, dove la pioggia si è fatta vedere con il microscopio.
PS: La fotografia è comparsa qualche giorno fa sul giornale locale. E’ la spiaggia del Poetto di Cagliari. Il mare ha letteralmente inghiottito il littorale.
PS2: Un abbraccio a Genova, troppo spesso protagonista nelle tragedie.