Domenica mattina, domenica di indolenza, domenica di nebbia che tutto scontorna e confonde. Non so perché, ma sembra che ciò che si dice, o si scrive, possa essere più vero, andare più lontano e toccare qualche altra vita. Un po' come lo sguardo, che cerca oltre ciò che non vede distintamente.
Mi viene in mente una poesia di Ungaretti, la trovo quasi subito. Si chiama Sereno, è una manciata di parole ridotte all'osso. Eccola.
Dopo tantanebbiaa unaa unasi svelanole stelle
Respiroil frescoche mi lasciail colore del cielo
Mi riconoscoimmaginepasseggera
Presa in un giroimmortale