L’hardcore statunitense è nato in diverse aree del paese. La California è stato uno dei primi centri negli anni ottanta che ha covato band come i Blag Flag, veri leader di tutta la nuova scena hardcore punk. Però poco ci si ricorda dei ragazzi di Washington D.C., amici di infanzia e ancora adesso, che furono a un concerto dei Ramones con altri amici di scuola e rimasero così stupiti da questa impressionante band newyorchese, con jeans e giacca di pelle, che non ebbero altra scelta che formare la loro band. Stiamo parlando di Ian McKaye, che sarebbe diventato il cantante dei Minor Threat e poi membro della band Fugazi e del carismático Henry Rollins, cantante prima degli incredibili Black Flag e poi dei Rollins Band. Non potevano immaginare questi pionieri dell’hardcore punk che pochi anni dopo sarebbe esistita una band come i Simple Plan e che si sarebbe auto definita “punk”.
Una band come i Simple Plan contribuisce a far nascere punti di riferimento negativi del punk. Le possibilità commerciali del rock, con dietro un buon produttore e canzoni insipide e lamentose, non hanno limiti. Si è perso lo spirito DIY. Forse il DIY, “Do it yourself” è rimasto solo e unicamente su Internet, dove adesso significa “Download it yourself”. Non per nulla Neil Young ha detto non poco tempo fa che scaricare musica è il nuovo modo di fare radio. Provate ad ascoltare la radio, a Roma, o ovunque vi troviate: è piena di pubblicità e di musica di bassa qualità.
È un peccato per una scena musicale così interessante come quella canadese che abbia partorito una band come i Simple Plan. Per conoscere qualcosa di più della vera scena musicale punk canadese, vi consigliamo di guardare il documentario Bloodied and Unbowed, un ritratto dell’aggressiva scena punk di Vancouver dal 1979 al 1982. Tutti guardano al Canada come terra democratica, come paradiso della solennità attaccato agli Stati Uniti. Ma anche il Canada rockeggia e sperimenta, così come tutte le band dell’etichetta Constellation Records, per esempio, che hanno portato il post rock, la sperimentazione e i suoi tradizionali a livelli eccezionali: Godspeed You! Black Emperor, Do Make Say Think, Fly Pan Am e A Silver Mount Zion, sono solo alcuni dei nomi che risaltano nella scena indipendente. E dove mettere i Simple Plan? Difficile da dire. Per maggiori informazioni sui Simple Plan, e decidete bene se andarli a vedere a Roma questo 29 marzo, visitate la pagina ufficiale: http://www.simpleplan.com/