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Concerto Live: WolfGang4et, 24 giugno 2014

Creato il 24 maggio 2014 da Spaziotadini
Pubblicato il 24 maggio 2014di | Lascia un commento Wolf-Gang-4et-@-Spazio-Tadini

WolfGang4et

Musica: WolfGang4et con Musical Shodo – 24 giugno 2014 ore 21

Riccardo Lovatto – chitarra

Jacopo Mazza – pianoforte

Giacomo Tagliavia – contrabbasso

Alessandro Rossi – batteria

Il Wolf Gang 4et è un progetto musicale formatosi alcuni anni fa nell’ambito del jazz milanese. I quattro componenti, uniti e attratti da ascolti e prospettive comuni, formati dai migliori musicisti ad oggi attivi sul territorio, decidono di intraprendere il percorso di una musica contemporanea originale, in linea con i mille riferimenti che vanno dai grandi musicisti del passato alle tendenze del jazz dei nostri giorni. Il risultato è un repertorio originale di composizioni scritte che lasciano però spazio all’improvvisazione, singola e collettiva. La musica viene costruita da tutti i componenti e ha l’unico obiettivo di essere sinceramente sentita e comunicata. La musica del WG4 è di ispirazione jazzistica europea ma lascia spazio a composizioni con influenze molto varie, che vanno dal funk, al pop, alla musica classica.

In questo concerto live a Spazio Tadini presentano il progetto Musical Shodo.

Il concerto avrà come centro tematico il concetto del kanji della scrittura giapponese.

Durante i mesi trascorsi nella capitale, Lovatto ha composto musiche originali stimolato dall’idea e dal funzionamento della scrittura nipponica. I brani sono stati realizzati partendo ognuno da un singolo kanji o da un insieme di kanji che danno il titolo alla composizione. La musica si basa su alcuni concetti tratti direttamente dalla scrittura giapponese, poi riportati all’ambito musicale. Il legame forte tra kanji e musica è stato ricondotto a tre punti: forma, suono, significato.

In primo luogo la forma del kanji va ricreata con un ordine preciso dei tratti, lunghi o corti, di cui è visibile o meno l’inizio e la fine. Da qui la similitudine con la durata delle note, accentate o meno, in crescendo o diminuendo, insomma con l’agogica musicale. L’importanza della forma è riportata su ogni manuale di scrittura tradizionale giapponese così come su ogni manuale di composizione musicale.

Il suono del kanji può variare in base alla posizione in cui questo viene posto e ogni lettura va ricordata mediante un esempio contestualizzato, per facilitarne la memorizzazione. Da qui l’idea di affinità con i concetti di accordo, risoluzione, posizionamento e armonizzazione musicale.

Infine il significato del kanji è multiplo anch’esso, variabile e indefinito spesso fino al momento del suo studio approfondito. Da qui la somiglianza con

l’ascolto musicale durante il quale poco a poco assistiamo allo svelarsi del significato reale e spesso multiplo dell’armonia e della melodia.

Partendo da queste premesse dunque si è cercato di giungere ad uno shodo musicale nel quale dopo aver delineato il tema della composizione (forma del kanji), si passi alle variazioni (suono e letture) e improvvisazioni (significati e interpretazioni).

Il progetto Musical Shodo propone una fusione musicale e culturale tra due ambiti artistici molto differenti ma allo stesso tempo consonanti. L’impatto della cultura e della scrittura giapponese su un musicista italiano è sicuramente forte e complessa allo stesso tempo.

Il concetto di ideogramma in sè, estraneo alla cultura europea, crea nei primi tempi una barriera nella comprensione e proprio per questo spinge alla ricerca di interpretazioni “artistiche” e riconducibili al proprio sistema culturale.

Spesso non conoscendo il significato reale del kanji l’osservatore è spinto ad analizzarlo come un qualsiasi dipinto astratto, come una forma e un significato senza contesto apparente.

La musica originale scritta per l’occasione risulterà dunque una interpretazione della scrittura giapponese vista dagli occhi di musicisti, che proprio perché stranieri, sono propensi a trovare in questa particolare forma di comunicazione particolari inusuali, per approfondirne via via il reale significato.

ETB_musica_spazio-tadini

Musical Shodo

Riccardo Lovatto fondatore della band. Inizia gli studi classici in giovane età e passa poi alla studio del blues e del rock. Si esibisce nei festival e club del nord Italia con i “No root”, gruppo di ambito R’n’B/Soul. Con I “No root” vince la borsa di studio europea per le band emergenti e ha l’occasione di studiare ed esibirsi in Belgio presso i seminari”Young Jazz Puzzle for Europe”. Negli stessi anni approfondisce sia la formazione del duo, esibendosi con diverse cantanti attive nel nord Italia, sia quella della big band suonando con William Parker e Carlo Actis Dato. Si laurea alla corso triennale di jazz e prende un master in chitarra jazz. Approfondisce allo stesso tempo la composizione per piccole e medie formazini. Fonda il “Wolf Gang 4et” progetto con cui suona composizioni originali e arrangiamenti tratti dagli standard della tradizione jazzistica esibendosi nei jazz club del nord Italia e in rassegne nazionali (“Sarpi in Jazz”, “Jazz it Fest 2013”). Collabora come ospite in varie formazioni con artisti quali Gianluca Di Ienno, Gabriele Boggio Ferraris, Carlo Gravina. Nel 2013 si trasferisce a Tokyo e qui collabora con diversi artisti tra cui Taikou Kikuchi, Ryu Kawamura, Julie Rogers.

Riccardo Lovatto - chitarra

Riccardo Lovatto

Jacopo Mazza studia pianoforte classico e parallelamente approfondisce il jazz in ambito accademico. Ha l’occasione di partecipare a festival nazionali come il “Biàjazz” e “Sarpi In Jazz”. Nel 2011 l’ “Ensemble Novecento” dell’ Accademia della scala di Milano ha eseguito una sua composizione originale per un corto metraggio di inizio ’900 restaurato dal Museo del Cinema di Torino. Nel 2013 ha inciso il suo primo album in trio dal titolo “GRIMILDE”. All’attivo oltre al suo trio guida un quintetto con il quale vince le selezioni per il premio della arti presso il conservatorio di Milano. Collabora anche al di fuori dell’ambito jazzistico con la band “LoMè”, finalista del premio “L.Tenco” e con loro divide il palco con alcuni importanti nomi della musica italiana come Petra Magoni e Ferruccio Spinetti.

Jacopo Mazza - piano

Jacopo Mazza

Giacomo Tagliavia inizia lo studio del contrabbasso classico e parallelamente approfondisce quello jazzistico prima in Sicilia e poi a Milano. Dal 2010 inizia una collaborazione con EMI Italia accompagnando in tour la cantante Jessica Brando (Sanremo nuove proposte). Si esibisce agli “MTV Music Awards” (Genova), ai “Wind Music Awards” (Arena di Verona) e nei festival delle principali città italiane. Collabora stabilmente in progetti di stampo jazzistico con Giovanni Falzone, Gabriele Boggio Ferraris e si esibisce con musicisti del calibro di Massimo Manzi, Gianluca Di Ienno, Daniele Gregolin, “Sugar pie and the candyman”,Paola Donzella.

Giacomo Tagliavia - contrabbasso

Giacomo Tagliavia

Alessandro Rossi inizia giovanissimo lo studio della batteria e delle percussioni classiche. Approfondisce poi la batteria jazz. Studia percussioni e ottiene un master in batteria jazz. Fa parte dell’Orchestra Nazionele Jazz Giovani Talenti del “Teatro Puccini” di Firenze. Vanta collaborazioni del calibro di Giovanni Falzone (“Acoustic 4et”), Riccardo Fioravanti e Roberto Cecchetto (“Duke’s flowers”), Tino Tracanna, Andreu Panagiotis, Gianluca Di Ienno (“Keys”, “dBus project”), Max De Aloe, Carlo Morena, Alfredo Ferrario, Marco Ricci, Andrea Di Biase, Camilla Battaglia, Gabriele Boggio Ferraris, Dario Trapani, Nicolò Cattaneo, Simona Parrinello, Mauro Porro, Simona Severini, Daniele Gregolin, Michele Tacchi; con questi e altri si esibisce in alcuni tra i più importanti festival tra cui “Umbria jazz” e “Iseo jazz”. Attivo anche nell’ambito del jazz tradizionale si esibisce nei festival di tutta Europa con i “Chicago Stompers”. Nell’ambito pop ha collaborato con Malika Ayane.

Alessandro Rossi - batteria

Alessandro Rossi

WOLFGANG4ET @SPAZIO TADINI

24 GIUGNO 2014 ore 21 (presentarsi almeno 20 minuti prima dell’inizio del concerto)

Informazioni e prenotazioni: tel +39 02 26 82 97 49; [email protected]


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