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CONCIA, CONCIARE, PLUMPING; Animali: CINGHIALE;Tommaso

Creato il 22 dicembre 2011 da Chinalski

Cóncia
Derivato di conciare.
Sostantivo femminile [plurale cónce].
1. L’insieme delle operazioni a cui si sottopongono le pelli animali per trasformarle in cuoio.
Concia in fossa: concia lenta, fatta in passato, impiegando legni e cortecce vegetali.
Concia al vegetale: per mezzo di estratti tannici naturali.
Concia al cromo: per mezzo di sali basici di cromo.
Concia all’allume o in alluda: per mezzo di allume di rocca.
Concia all’olio: per mezzo di olio di fegato di merluzzo, scamosceria.
Lana di concia: quella ottenuta dalla pelle di ovini macellati.
2. Trattamento praticato a taluni prodotti vegetali (tabacco, olive ecc) per migliorarne la qualità e meglio conservarli.
Concia del vino: nella preparazione del marsala, aggiunta di sifone e mosto al vino naturale.
3. (estensione) La sostanza stessa che si usa per conciare: mettere, tenere in concia.
4. (antico) Conceria.
5. (agricoltura) Trattamento delle sementi per prevenire infezioni fungine.
6. (tessile) Fase di preparazione delle fibre artificiali a base di caseina consistente in una stabilizzazione dei filamenti in bagno di formaldeide.
7. (disusato) Addomesticamento di uccelli da rapina.

Conciàre
Latino volgare comptiare, derivato di comptus ‘ornato, adorno’, da comere ‘mettere insieme’.
Verbi transitivo [io cóncio ecc.].
1. Sottoporre alla concia: conciare pelli, olive, salumi.
Conciare le pelli: trattare le pelli con sostanze che si fissano irreversibilmente alle medesimo, impedendo la putrefazione senza alterarne la struttura, la morbidezza e la flessibilità.
Conciare la seta: con la cottura.
Conciare il lino, la canapa: renderli filabili.
Conciare il tabacco: preparare le foglie per farne sigari e simili, o polvere da fiuto.
Conciare le sementi: trattarle con polveri anticrittogamiche o insetticide.
(toscano) conciare il grano: mondarlo, prima di portarlo al mulino.
(raro) Conciare il pesce: marinarlo.
(dialettale) Condire: conciare l’insalata.
2. (estensione, raro) Rimettere in sesto; aggiustare, sistemare.
3. (antifrastico) Ridurre in cattivo stato; sciupare, insozzare: guarda come ha conciato il vestito!
Conciare qualcuno male, per le feste: malmenarlo, ridurlo a mal partito.
4. (antico) Squadrare, lavorare (marmo, legno, pietre preziose).
5. (antico) Ammaestrare, addomesticare: da necessità costretto si diede a conciare uccelli (Boccaccio).
6. (antico) Concimare.

Conciàrsi
Verbo riflessivo.
1. (antico) Acconciarsi, abbigliarsi.
2. (antifrastico) Ridursi in cattivo stato; insudiciarsi: guarda come ti sei conciato!
Vestirsi con cattivo gusto: si concia in quel modo per sembrare più giovane.
3. (antico, figurato) Mettersi d’accordo.

Una (parola) giapponese a Roma

Plumping ['plamping]
Voce inglese, derivato di (to) plump ‘gonfiare, gonfiarsi’.
Sostantivo maschile invariabile.
Nelle operazioni di concia, il rigonfiamento cui vengono sottoposte le pelli prima della depilazione.

Animali di parole

Cinghiàle
Latino (porcum) singulare(m) ‘porco che vive solitario’, raccostato a cinghia, per la fascia di setole giallastre che ha intorno al collo.
Anche, toscano, cignàle.
Sostantivo maschile.
1. Mammifero selvatico simile al maiale, ma più scuro e ruvido, con i canini inferiori sporgenti e ricurvi.
2. La carne di tale animale macellato.
3. La pelle conciata dell’animale: guanti di cinghiale.

Tommaso Feleri! Chi era costui?

Il cinquantunesimo libro era La svastica sul sole, di Philip K. Dick.

Cinquantaduesimo libro monoindizio
Non ha senso quello che mi proponi, preferisco prendere un cappuccino e un croissant al bar sotto casa.



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