Gli operai conciai di Santa Croce sull’Arno, dipendenti da 35 piccole e medie aziende, richiedevano migliori condizioni di lavoro e la diminuzione delle ore giornaliere; e, avendo La Camera del Lavoro di Empoli ricevuto risposta negativa, scendevano in sciopero generale. Poi era la volta dei fiammiferai della Taddei, dei commessi di negozio, dei conciai di Empoli che rivendicavano e realizzavano le condizioni salariali e normative ottenute dai loro compagni, poi fu la volta dei lavoratori del legno e dei fornai che scioperarono con successo. L’apparizione della Camera del Lavoro, i movimenti operai, le condizioni in cui vivevano, spinsero i contadini mezzadri a muoversi, gli organizzatori sindacali contadini trovarono il terreno maturo.
Cos’è mai questo popolo festante
Che in Empoli si aduna? In lui si vede
Splendere il raggio d’una nuova fede;
Ond’è che il fiero capo alza gigante.
Degli oratori al verbo insinuante
Freme la carne sua da capo a piede,
Torna ad amar la vita e spera e crede,
Stringendosi a un patto alto e costante.
Un vasto tempio, ove non sono altar
Santi miracolosi, idoli d’oro,
accoglie tanti forti proletari!
Perché? Perché s’uniscono fra loro
E ognun che sfrutta a rispettar pon
La Camera dei figli del lavoro.
-Targioni-
(da Vita Nuova, 1901)