Magazine Maternità
Ho studiato, ho fatto sacrifici e dopo anni sono riuscita ad ottenere un contratto a tempo indeterminato. Un grande lusso di questi tempi!
Quando ero in maternità molte di voi mi hanno più volte confortato. Dopo più di un anno di assenza, anche semplicemente l'idea di ritornare a lavorare mi gettava nel panico. Io volevo stare a casa con il mio bambino! Volevo fare questo.. semplicemente la mamma!
Poi però quando ho ripreso a lavorare part-time, sfruttando le 2 ore di permesso per l'allattamento, ho un pò cambiato idea. Perchè alla fine devo proprio ammetterlo... a me lavorare piace!
Mi piace perchè amo mettermi alla prova, confrontarmi con gli altri. Mi piace sentirmi utile anche fuori dalla famiglia. Mi piace perchè mi fa sentire in qualche modo realizzata, completata! Ma resto fermamente dell'idea che il lavoro non è la vita... e se dovessi scegliere tra la carriera e la famiglia senza una minima ombra di dubbio sceglierei la seconda!
E poi certo ci sono da fare tutta una serie di considerazioni economiche... e queste lasciano spesso molta meno libertà di scelta!
Conciliare il lavoro con la famiglia.. qui in Italia non è mica semplice! Non c'è supporto, non c'è aiuto da parte di nessuna istituzione. Hai un figlio? Beh, sono cavoli tuoi!
Devi tornare a lavorare? Beh, il nido non è un tuo diritto.. Se rischi il posto di lavoro, se economicamente hai qualche difficoltà economica, per queste e per altre ragioni... il fatto che tu non sappia a chi affidare il tuo bambino è un affare solamente tuo! E parlo con un pò di amarezza perchè proprio ieri abbiamo saputo che Davide non è rientrato nella graduatoria per i posti comunali al nido pubblico. E certo che se di bambini ce ne sono tipo 100 e di posti al nido tipo 30... è normale che il restante 70% dei piccolini stiano fuori!
Se poi parliamo di ambienti di lavoro.. allora si apre un'altra grande parentesi. Lo Stato se ne frega della famiglia, perchè non dovrebbe farlo anche l'azienda per la quale lavori? Le donne sul posto di lavoro sono ancora discriminate è inutile nasconderlo...
E va bene... andiamo avanti, da soli... come tantissime altre famiglie sono costrette a fare. Però permettetemi di dire che.. non è giusto! Avere un figlio in un paese democratico non è per caso un diritto di tutti? Lavorare in un paese democratico fondato sul lavoro non è un diritto di tutti? Mi viene un dubbio.. forse il nostro non è proprio un paese democratico!
Poi però ci sono delle eccezioni. Ed una delle eccezioni è rappresentata dall'azienda per la quale lavoro.
Mentre ero in maternità mi hanno chiamata per un job posting interno. Ossia, spesso all'interno dell'organizzazione prima di rivolgersi all'esterno per trovare nuove risorse aprono un bando di concorso tra le risorse interne. A gennaio, due mesi prima di tornare a lavorare ho saputo di aver superato tutti i colloqui. Da marzo quindi ho cambiato lavoro.
Un mese fa mi dicono che è necessario che io faccia una settimana di training direttamente presso la casa madre, a Cardiff, nel Galles.
Cardiff??? Ma io ho un bambino piccolo! Io non lo lascio! Io non posso partire!
E loro sai cosa mi rispondono? Ma non ti preoccupare! Parti con il tuo bimbo... poi se hai bisogno di aiuto ti troviamo un nido dove lasciarlo mentre tu sei al lavoro...
Io sono rimasta con gli occhi sgranati e la bocca aperta... Ma da... da... da... davvero???
Ed ecco quindi che domani partiamo per Cardiff io, Davidino ed il baby sitter Papà Bambo... che l'idea di lasciare il nostro piccino nelle mani di "sconosciuti" proprio non ci piaceva.
L'azienda al posto della stanza d'albergo ci ha trovato un appartamentino dove alloggiare tutti insieme con tanto di cucinino per preparare le pappe a Davide. Un autista ci viene a prendere a casa e ci porta all'aeroporto e poi un altro che ci trasporta da Londra a Cardiff, andata e ritorno. Noi abbiamo dovuto pagare solo il volo di Giacomo. Insomma.. a me, almeno per esperienza personale, mi viene da pensare che aziende italiane come queste in giro non ce ne siano molte! Beh certo, la mia non è un'azienda italiana.. è inglese!
E quindi oggi ecco che siamo in fase di preparativi per portarci dietro un pò mezza casa.
Il secondo viaggio in aereo e la seconda volta all'esterno per Davide... Ed è ha solo 8 mesi!
Gli abbiamo fatto fare il passaporto personale. Guardandolo ci viene da sorridere... Il nostro bimbo è già un viaggiatore...
E ci piace immaginarcelo un pò così... libero, indipendente.. che va alla scoperta del mondo... Ma almeno fino a quando non sarà abbastanza grande (30, 40 anni???)... in giro ci andrà con mamma e papà!
A presto!
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