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Conclave presidenziale: Extra Omnes! E sulla RAI renziana.

Creato il 24 gennaio 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
800px-Chapelle_sixtine2di Rina Brundu. A leggere un articoletto comparso su Libero il 22 gennaio scorso – ripreso in prima dallo stesso sito di Grillo – e titolato “Altro che par condicio, queste sono le invasioni renziane”: “….i dati di dicembre (nda relativi alla presenza dei politici sui maggiori telegiornali italiani) sono da record storico: la sola persona del premier Renzi batte tutte le altre forze politiche in 3 tg su 10 (Tg1, Tg2 e Tgcom24). È secondo in 4 tg su 10 e terzo negli altri tre. Il partito guidato da Renzi- il Pd- è primo per dichiarazioni (di tutti meno Renzi e i suoi ministri) in 4 testate su 10 (Tg3, Tg5, Tg La7 e Skytg24), secondo in altre quattro testate e terzo nelle rimanenti due. I ministri del governo Renzi sono in cima alla classifica su Rainews, e terzi in quattro tg sui dieci totali”.

Non c’é male per un Premier che si è sempre dichiarato per una RAI libera: intendeva forse libera di fare come viene caldamente raccomandato? Si mormora anche di un anonimo telegramma giunto dalla Corea del Nord, un telegramma di congratulazioni per il brillante risultato ottenuto, ma forse queste sono solo chiacchiere. Di certo c’é soltanto che – scavando nella memoria – non si riesce a trovare un altro momento della nostra storia repubblicana, così deleterio per l’informazione, per la stessa democrazia, per gli effetti perniciosi che può sortire tanta coercizione in materia di indottrinamento politico.

Dalla parte del pensiero libero resta solo la Rete ma, fortunatamente, questo non è un dettaglio. Non è un dettaglio perché le generazioni dei nativi digitali avanzano, crecono così come cresce quella generazione “di mezzo” che non è nata dentro dinamiche elettroniche ma che nel tempo ha acquistato maggiore “awarness”, coscienza delle potenzialità che Internet offre anche in termini di emancipazione politica e sociale dell’individuo. In altre parole questa occupazione totale, vecchio stile, e quasi senza vergogna, di un servizio pubblico che dovrebbe essere megafono della voce di tutti, ha senz’altro effetti più funesti che positivi, i quali si manifesteranno nel giusto tempo. Visti i dati degli ultimi sondaggi, credo di non essere la sola a cambiare canale non appena inizia l’ennesimo TG che apre con il solito poster del leader o ad abbandonare un giornale-di-partito non appena compare il titolo agiografico e la foto-lenzuolo.

Di fatto questi sono gli effetti nell’immediato, nel long-term è facile prevedere una debacle che sarà totale per questo modo di fare politica, e sarà totale proprio perché un giorno la generazione adulta sarà una che non sottosterà a questi diktat, avrà sviluppato gli anticorpi e reclamerà il rispetto dovuto anche in termini mediatici. Chissà, forse a cambiare in meglio il corso della nostra storia contribuirà anche la memoria della maniera inennarrabile con cui ci verrà imposto il nostro prossimo presidente, con cui un altro dei tanti elementi che hanno fatto della politica una carriera-a-vita, hanno contribuito a depauperare le finanze dello Stato, hanno contribuito all’impoverimento corrente di larghe fasce di popolazione, hanno trasformato la nazione nello zimbello economico delle potenze occidentali, verrà incoronato Padre della Patria. Se la vergogna avesse coscienza di sé probabilmente sarebbe in questa occasione che deciderebbe di farla finita!

Nel frattempo non ci resta che chinare la testa obbedienti e annunciare urbi-et-orbi che il conclave presidenziale sta per iniziare: EXTRA OMNES! Fuori tutti (gli altri).

Featured image, La Cappella Sistina, author Antoine Taveneaux, source Wikipedia.

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