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Concordia: indagato ex presidente Costa – Rassegna Stampa D.B.Cruise Magazine

Creato il 31 gennaio 2013 da Dreamblog @Dreamblog

A Foschi avviso chiusura indagine da procura Grosseto

Concordia: indagato ex presidente Costa – Rassegna Stampa D.B.Cruise Magazine

Pierluigi Foschi, già presidente della Costa Crociere spa nel periodo del naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio l’anno scorso, ha ricevuto dalla procura di Grosseto l’avviso di conclusione delle indagini come indagato per responsabilità amministrative relative al personale di bordo della nave.

Foschi, nel suo ruolo di presidente, e Francesco Schettino, come comandante della nave, sono accusati di non aver verificato le certificazioni obbligatorie per il personale di bordo e non aver controllato che l’equipaggio avesse i requisiti necessari per le mansioni da svolgere. Foschi e Schettino rischiano una contravvenzione.

La procura di Grosseto ha trasmesso questi atti al tribunale di Genova. Sempre nelle attività di conclusione dell’inchiesta sul naufragio della Costa Concordia la procura di Grosseto ha rilevato altre accuse per gli indagati Francesco Schettino, il comandante in seconda Roberto Bosio e l’hotel director Manrico Giampedroni, riguardanti omissioni nelle procedure di sicurezza da attivare da quando c’é stata la falla alla nave.

Procedure che, viene spiegato, sono state evidenziate da un confronto con gli uffici di sicurezza sul lavoro della Asl di Grosseto e che i tre indagati non avrebbero osservato. Si tratta anche in questo caso di responsabilità ‘agganciate’ alla legge 231, per cui in caso di condanna per i tre potrebbe scattare una contravvenzione oblabile.

Appena pochi giorni fa era emerso che proprio ai sensi della legge 231 sulla responsabilità delle società circa la sicurezza e l’organizzazione, era stata indagata Costa Crociere spa.

“Nessuno degli amministratori di Costa Crociere è indagato nell’ambito del procedimento per il naufragio del Concordia”: lo ha precisato in serata l’avvocato Mario de Luca, il legale che assiste Costa Crociere, commentando la notizia.

“Alla Società – ha precisato De Luca – è stato notificato un avviso di conclusione delle indagini da parte della magistratura che ipotizza violazioni in materia di responsabilità amministrativa per l’operato dei propri dipendenti.

Sono violazioni che non coinvolgono nel modo più assoluto i suoi amministratori, né presenti né passati: ogni illazione in questo senso è priva di fondamento”.

“Si torna allo stesso modo a dare voce in questo ultimo periodo a chi sostiene che il cosiddetto inchino fosse pratica comune e tollerata dalla Società – ha continuato De Luca in una dichiarazione diffusa da Costa Crociere -.

Anche questo è falso: la decisione di portare lì la nave il 13 gennaio 2012 è stata del comandante, che non ha avvisato né Costa né la Capitaneria. La rotta che era stata comunicata a Costa, che era stata impostata sul sistema AIS prima della partenza il 13 gennaio da Civitavecchia, e che era stata comunicata anche ai passeggeri sul giornale di bordo, prevedeva un passaggio a 5 miglia dal Giglio”.

Nella sua nota, il legale precisa che questa è la rotta sempre seguita dalle navi Costa da Civitavecchia e Savona. “Come dimostra anche la documentazione depositata dal Comandante Generale della Capitaneria Brusco durante l’audizione in Senato del gennaio 2012 – continua De Luca -, dal 2011 la nave ha percorso la rotta Civitavecchia-Savona 52 volte, passando sempre a una distanza di 4-5 miglia dal Giglio.

Unica eccezione, oltre a quella dell’incidente, il 14 agosto 2011 in occasione della festa patronale del Giglio, in cui era stato concordato con la Capitaneria e col sindaco il passaggio ravvicinato vicino al Giglio, in sicurezza e a una velocità di 6 nodi”.

(ANSA)


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