La corrosione e i cedimenti sarebbero stati osservati in recenti ispezioni subacquee. Intanto a Grosseto è in corso una nuova udienza del processo
Le ispezioni subacquee non avrebbero invece rilevato fenomeni di inquinamento, né delle acque né rispetto a fauna e flora marina. Secondo alcune ipotesi, è come se lo scafo, progettato per altre funzioni, ovviamente privo di manutenzione, e sottoposto a stress “meteomarini” e degrado da 18 mesi, stia cedendo sotto il peso della nave stessa. Dalle osservazioni subacquee anche le rocce entrate nello scafo starebbero contribuendo ad accentuare i fenomeni di corrosione della Concordia, con un indebolimento della struttura. I sopralluoghi sono stati eseguiti nell’ambito dell’inchiesta per disastro ambientale.
IL TRIBUNALE AMMETTE NUOVE PROVE
Via alla nuova udienza del processo per il naufragio della Costa Concordia. Il collegio del tribunale di Grosseto ha ammesso nuove prove della procura: tra queste i video di bordo registrati dalle telecamere di sorveglianza del servizio di security. Le immagini, da tempo sotto sequestro, mostrano con ulteriore dettaglio, rispetto ai materiali audiovideo già esaminati nell’incidente probatorio dell’ottobre 2012, le fasi del naufragio, il soccorso ai passeggeri, il panico a bordo e le operazioni svolte nell’emergenza. Il collegio ha ammesso le nuove prove con un’ordinanza. In aula c’è la moldava Domnica Cemortan coi suoi avvocati.
”Schettino non si rende conto di quello che ha combinato. Probabilmente si è fatto un film tutto suo”, ha detto il procuratore di Grosseto Francesco Verusio prima di entrare in udienza al processo sulla Costa Concordia commentando con Mediaset la richiesta di patteggiamento reiterata da Francesco Schettino. Verusio ha detto che ”Schettino rischia una pena molto più alta” dei tre anni e cinque mesi proposta al tribunale dai suoi difensori.