Sono appena usciti tre concorsi per ricercatori di tipo B, ovvero Tenure Track, nel mio settore, Teoria della Materia Condensata, potete leggere gli annunci qui: 1,2,3.
Queste posizioni sono state poco pubblicizzate, l’annuncio e’ uscito meno di un mese prima della scadenza, e sono apparse solo sul sito del Miur.
Il motivo e’ semplice, sono posizioni create apposta per persone che lavorano in quelle università ed aspettano da anni un posto fisso.
Ma attenzione non parlo di raccomandati ne’ tanto meno di incompetenti, ma di gente brava, con un ottimo CV (almeno per i casi che conosco). Persone che a causa della riforma Gelmini, che ha bloccato le assunzioni, sono rimaste appese a contratti a tempo determinato per anni. Alcuni di loro sono ormai quarantenni ed hanno atteso a lungo un posto che meritano.
La domanda che vorrei porre in questo articolo e’ se sia giusto oppure no fare questo tipo di concorsi.
Capisco la situazione personale di queste persone, ma penso che lo sbaglio sia stato tenerli nel mondo universitario fino a quarant’anni in attesa di un posto che forse si sarebbe creato per loro. In Francia, Svizzera o Germania, mi e’ capitato più volte di vedere ricercatori anche bravi che dopo aver fallito diversi concorsi hanno deciso di cercare un lavoro altrove. E’ triste ma in tanti posti funziona cosi’.
Vorrei aggiungere che qui in Francia e’ praticamente impossibile assumere qualcuno per più di cinque anni con contratti a tempo determinato e questo fa si che le persone siano obbligate ad andare via dopo un certo tempo, se non si stabilizzano.
Chiaramente fare questo discorso in l’Italia e’ difficile perché contrariamente ai paesi che ho menzionato sopra, spesso non ci sono concorsi ed opportunità di reclutamento regolari durante gli anni, ed inoltre il mondo del lavoro apprezza poco chi ha passato molto tempo nell’università.
Oltre a questo se anche un candidato straniero volesse partecipare ad uno di questi concorsi deve almeno conoscere un po’ di italiano o avere un amico che lo aiuti a tradurre il farraginoso bando di concorso, inviare tutta la documentazione per raccomandata, e se per caso non e’ cittadino europeo presentare anche la traduzione ufficiale in italiano.
In fine per evitare possibili candidati che magari hanno già posizioni permanenti sia in Italia che all’estero il concorso riporta la clausola:
“Non sono ammessi a partecipare i soggetti già assunti a tempo indeterminato come professori di I o II fascia o ricercatori universitari, ancorché cessati dal servizio.”
Come risolvere il problema? Soluzioni ce ne sarebbero, fare un programma di assunzioni regolare nel tempo, limitare i contratti a tempo determinato, possibilità di inviare la domanda di partecipazione via internet, tradurre il bando in inglese, etc….
Quando vedo queste situazioni da fuori mi mette proprio tristezza.