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Concorsi e meritocrazia: parla il prof. Giordano

Creato il 22 marzo 2012 da Delpiera @PieraVincenti

“I concorsi per i medici? Vanno aboliti. Perché a vincerli sono molto spesso i raccomandati. Ma con i concorsi combinati non si fa una buona sanità”. Questa è la denuncia di Roberto Carlo Rossi, presidente dell’Ordine dei medici di Milano e provincia, da poco insediato ai vertici dell’organismo. Rossi non ha difficoltà a dire che “i concorsi rispondono spesso a logiche clientelari e la professionalità passa in secondo piano”, secondo quanto appare su Repubblica.
A questa notizia il Professor Antonio Giordano, direttore dello Sbarro Institute di Philadelphia e promotore della Human Health Foundation Onlus di Spoleto-Terni, aggiunge: “La mia fortuna è stata quella di studiare in Italia ma di sviluppare la mia attivita’ di ricerca scientifica negli Stati Uniti, dove l’impegno, la capacità e la competenza sono sempre premiati.  Come molti connazionali, costretti ad emigrare all’estero, auspicherei un Paese Italia che facilitasse l’ingresso nel mondo del lavoro a chi merita sul serio. Mi chiedo se abolire i concorsi possa essere una soluzione al problema posto dal dott. Rossi. Credo, tuttavia, che vadano modificati i criteri di gestione delle risorse umane, limitando in questo settore l’ingerenza della politica che, attraverso una amministrazione scriteriata e, appunto, clientelare, ha reso il Servizio Sanitario Nazionale un luogo in cui, purtroppo soprattutto nel Sud d’Italia, i medici più bravi sono spesso marginalizzati.
Un aspetto che mi vede poi totalmente d’accordo col presidente dell’ordine dei medici di Milano è quello inerente la trasparenza dei curriculum.
Chi è assunto in un istituto pubblico dovrebbe mettere a disposizione il proprio profilo professionale on line, per consentire una valutazione approfondita circa gli studi, i titoli e, in generale, i successi professionali ottenuti. In questo modo i pazienti potrebbero scegliere il loro medico con maggiore cognizione di causa”.


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