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Concorso scuola nel 2014? Nessuna notizia ufficiale ma attenzione alle regole!

Creato il 08 luglio 2013 da Propostalavoro @propostalavoro

Concorso scuola nel 2014? Nessuna notizia ufficiale ma attenzione alle regole!Si sta diffondendo in questi giorni sul web la notizia di un possibile nuovo concorso per l'anno 2014 per l’assunzione di insegnanti. In realtà non c’è nulla di ufficiale e non è nota la fonte da cui si è generata la diffusione della notizia ma sarebbero stati persino pubblicati alcuni strumenti correttivi rispetto al concorso precedente.

Tra questi:

- I docenti di ruolo potrebbero partecipare al concorso

- I docenti con laurea abilitante all'insegnamento conseguita da dopo l'anno 2002, fino ad arrivare al 25 settembre 2012, potrebbero partecipare al concorso

- La soglia minima per l'ammissione alla seconda prova diventerebbe 30/50  

- Potrebbe essere abolita la prova in lingua straniera per la scuola elementare

- La prova orale in lingua straniera non dovrebbe essere più un obbligo

- Il candidato può optare per il vecchio punteggio se ha riportato un punteggio inferiore a quello ottenuto nel concorso precedente

- La graduatoria di merito sarà valida per tre anni

- Sarà assente dalla tabella dei titoli la valutazione per la permanenza nelle graduatorie, mentre sarà riconosciuto un punteggio superiore agli specializzati rispetto a chi possiede altri titoli universitari.

Lungi da noi il voler diffondere una notizia che non ha nulla di ufficiale specifichiamo che, per il momento, il Ministro Carrozza, ha solo espresso la volontà di continuare la strada intrapresa dal suo predecessore, il Ministro Profumo in un’intervista al quotidiano Repubblica.

Ciò che invece ci preme sottolineare è che, qualora si decida effettivamente di regolarizzare il reclutamento tramite concorso pubblico a cadenza fissa, si formalizzino in maniera chiara e soprattutto univoca le regole per la partecipazione. Il concorso appena bandito ha rasentato il ridicolo. Ricorsi, ammissioni di candidati non in possesso dei requisiti, petizioni per l’annullamento, insomma ogni mese qualcuno aveva un buon motivo per ricorrere e con l’appoggio scandaloso di alcune associazioni sindacali (naturalmente pagate per lo scopo) spesso si sono ridisegnate le regole durante lo svolgimento del concorso. Gli insegnanti sono ormai diventati una classe lavoratrice in lotta tra loro, pronta a farsi la guerra per difendere la validità dei propri requisiti  che (guarda caso) non sono mai gli stessi. Insomma da un lato i futuri docenti dovrebbero placare le loro smanie di fare ricorso, dall’altro il Ministero dovrebbe evitare un’azione così facile da parte dei ricorrenti studiando delle regole eque, meritocratiche e soprattutto stabili nel tempo. Il Ministero ha perso credibilità da un lato, dall’altro proliferano le associazioni sindacali che smantellano regole a suon di ricorsi a pagamento. La scuola ha bisogno di serietà e di stabilità. Allo stesso tempo gli insegnanti non possono pretendere che si costruiscano regole sul singolo percorso formativo/professionale. Non si può pensare di andare avanti con i ricorsi e le sanatorie. Bisogna uscire da questa logica tipicamente italiana.

Alessia Gervasi


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