Tredici anni di carcere a Ignace Murwanashyaka, otto a Straton Musoni: sono le sentenze emesse dalla giustizia tedesca contro il capo delle Forze democratiche per la liberazione del Rwanda (Fdlr, gruppo ribelle hutu attivo nell’est del Congo) e il suo vice, dopo un processo durato quattro anni.
I due uomini, che rischiavano l’ergastolo, sono stati condannati per aver contribuito, pur dal territorio europeo, ai massacri operati sul suolo congolese.
Malgrado vivessero in Germania da più di 20 anni, infatti, secondo i giudici i due non avrebbero smesso di avere un ruolo attivo nel comandare i ribelli. La condanna, in particolare, riguarda crimini compiuti dai miliziani tra il 2008 e il 2009.
Murwanashyaka, inoltre, rischia un secondo processo: già prima della condanna, infatti, il Rwanda aveva annunciato che avrebbe chiesto l’estradizione dell’uomo per il presunto coinvolgimento nel genocidio del 1994.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)