Se la carta stampata ha da sempre il vantaggio della condivisione di lettura, come testimoniano banalmente i quotidiani nei bar la cui fruizione della singola copia è da parte di molte persone, ora è possibile condividere le proprie riviste preferite anche in Rete.
E’ da questo mese on line infatti Magpile, un social network per appassionati di riviste. L’idea è simile a quella di Goodreads ma al posto dei libri sono i magazine protagonisti. Allo stato attuale la maggior parte delle testate sono inglesi ed europee, se la rivista è già presente è possibile impilarla all’archivio esistente, in alternativa è possibile aggiungerla creando un nuovo archivio dedicato.
Le riviste possono essere anche inserite nella propria wishlist, lista dei desideri. Al momento la testata più popolare, più caricata e condivisa è «Monocle», [quasi] mensile britannico. Ovviamente, come avviene in ogni social network, è possibile seguire altre persone, commentare e discutere relativamente alla pubblicazione ed ai temi proposti.
Offscreen, nuova rivista dedicata al mondo del web ed alle app, e Stack, editore di riviste “indipendenti”, le prime imprese a credere nel network ed a promuoversi pubblicitariamente al suo interno.
Magpile, a mio avviso, è una proposta interessante che potrebbe sorprendere per il successo che ottiene poichè, come risaputo, vi sono testate, di nicchia o meno, che hanno una folta schiera di collezionisti, di persone che conservano le copie delle riviste, e ancorpiù nell’ambito dei comics, dei fumetti, preferite. La possibilità di trovare il numero mancante e di relazionarsi con persone appassionate alla stessa pubblicazione, e dunque, probabilmente, con i medesimi interessi mi appare un’idea sensata e vincente.
Accordi commerciali con gli editori per incentivare la sottoscrizione di abbonamenti potrebbero, altrettanto, risultare il modello di business che nel tempo offra dei ritorni degni di questo nome, più che i ricavi della pubblicità.
La risposta “social” alle fallimentari iniziative di edicole virtuali collettive sin qui realizzate. La conferma di come ora anche per i social network il futuro sia incentrato sulla verticalizzazione, sulla specializzazione per contenuti e relativi interessi.