La nuova normativa, che si pensava (e sperava) fosse uno scherzo mal riuscito, e’ diventata realta’. Per poter pubblicare i trailer dei film sul proprio sito web, si dovra’ pagare il “pizzo” alla SIAE. Lo chiamiamo in questo modo perche’ in realta’ la nuova tassa viene gia’ pagata dal sito che ospita il trailer (es. Youtube), ma la SIAE ha pensato bene di includere anche i siti che inserisco i video ospitati da terze parti nel pagamento della tassa. In pratica i diritti sullo stesso video verranno pagati N volte!
I primi siti web contattati dalla SIAE richiedendo il pagamento della tassa, hanno cancellato immediatamente i video piuttosto che farsi derubare in questo modo. Se il compito della SIAE un tempo era quello di tutelare l’artista, compito decisamente giusto ed apprezzato, oggi sta prendendo dei risvolti che ci sembrano piu’ una tutela al loro portafogli. Anche perche’ questa nuova “non-sappiamo-piu’-come-chiamarla” potra’ avere delle conseguenze decisamente negative sul web italiano. Non credo siano molti gli amministratori di siti web che potranno permettersi di pagare per pubblicare un video di Youtube e simili. Oltre al fatto che, come il “proibizionismo” insegna, si sviluppera’ un mercato secondario e di sottofondo che tentera’ di eludere questo nuovo esborso di denaro per una cosa che fino ad oggi era gratuita.