Conoscete lo squalo tagliatore? Chiamato "cookiecutter shark", l'Isistius brasiliensis è un piccolo squalo che non supera il mezzo metro di lunghezza, ma che di certo lascia la sua impronta su ogni pesce che finisce preda della sua bocca.
Il segno lasciato da uno squalo tagliatore è inconfondibile: tramite la sua particolare bocca e dentatura, questo squalo lascia cicatrici circolari, tagliando "biscotti" di carne dagli animali che attacca, poco importa che si tratti di grandi mammiferi marini o di pesci di profondità.
Segni del suo passaggio sono addirittura stati trovati su cavi sottomarini, mezzi subacquei, e su alcuni esseri umani che, nonostante le abitudini di questo pesce (sale in superficie solo di notte), sono sfortunatamente entrati in contatto con questo curioso predatore.
Fino ad ora sono stati riportati casi di attacchi all'essere umano, ma mai confermati in via definitiva. L'International Shark Attack File, l'elenco di attacchi di squalo registrati nel mondo, riporta due attacchi confermati di squalo tagliatore nei confronti dell'essere umano avvenuti post-mortem, e una serie di altri attacchi non confermati probabilmente effettuati da squali tagliatori.
L'episodio accaduto alle Hawaii due anni fa, invece, sembra essere un caso confermato di attacco ad un essere umano vivo da parte di uno squalo tagliatore.
Il 16 marzo 2009, dopo il tramonto, un Isistius brasiliensis ha ripetutamente attaccato un nuotatore prima al petto, poi al polpaccio durante la salita sul kayak di soccorso, staccando i caratteristici "biscotti di carne" dalla vittima.
Al contraro di altri squali, i denti dello squalo tagliatore sono strutturati in modo tale da consentire al pesce di ruotare dopo aver addentato la vittima, tagliando un frammento circolare di carne del diametro medio di 5 centimetri e profondo circa 7. "Hanno i denti più grandi, in proporzione alle dimensioni della bocca, rispetto a qualunque altro squalo" spiega George Burgess, direttore dell'International Shark Attack File. "Somigliano agli squali dei cartoni animati, con denti fuori misura".
I denti dello squalo tagliatore cambiano in continuazione ad un ritmo non precisamente calcolabile, ma che porta un esemplare di 14 centimetri a cambiare l'intera dentatura inferiore almeno 15 volte prima di aver raggiunto la lunmghezza di 50 centimetri. I denti, una volta caduti, vengono ingoiati per poter riciclare il loro contenuti di calcio e aiutare la crescita della nuova dentatura.
Lo squalo tagliatore non uccide le proprie vittime dopo il morso, e il marchio che lascia può essere utilizzato come dato per monitorare gli spostamenti di diverse specie marine. "Quando vediamo un'orca in Alaska con il marchio dello squalo, ci dice che questo mammifero è giunto qui dai tropici" dice Burgess. "Possiamo anche capire quanto tempo prima è stato fatto in base al ritmo di guarigione della ferita".
Durante l'attaco del 2009 sono anche stati avvistati calamari luminescenti. Anche lo squalo tagliatore è in grado di emettere luce dal ventre, un meccanismo probabilmente utilizzato per sembrare una preda più appetibile e far avvicinare i predatori marini di cui si nutre.
Si tratta di un nuovo pericolo in mare? Non proprio. A meno che non stiate nuotando di notte e sembriate più appetibili di un tonno, gli attacchi di squali tagliatori registrati finora sono in numero inferiore a quelli degli squali bianchi.
Lo squalo tagliatore vive infatti tra gli 85 e i 3000 metri di profondità. Durante la notte si sposta dal fondale a qualche decina di metri dalla superficie, e solo raramente arriva a portata di una preda umana. Per proteggersi, inoltre, basterebbe una spessa muta da surfista.
Ma le abitudini dello squalo tagliatore non sono ancora ben note, e il pesce potrebbe essersi messo in movimento verso zone più calde e vicine alla superficie. "Dobbiamo stare attenti a come diverse specie occupano una nicchia, come la nicchia possa variare non è ancora ben compreso. Questi animali sono molto piccoli e molto aggressivi. La gente dice 'Grazie a Dio queste cose non crescono molto'".
Ci sono casi in cui gli squali tagliatori sono stati protagonisti di guasti ad attrezzature sottomarine: negli anni '70 danneggiarono le coperture in neoprene di alcuni sonar militari, e nel decennio successivo sono stati registrati danni ai cavi sottomarini per le telecomunicazioni.
New study documents first cookiecutter shark attack on a live human
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