Ti lascerò entrare, frutto acerbo, dalle orbite fino al cuore, passando tra ricordi e tenerezze, dolori e pazzie, senz’altro ardire che ciò che so possa farti bene.
Non toglierò dagli armadi ricordi segreti, né confidenze troppo personali e strette; non metterò tra le tue mani un feto mai nato, un tradimento, un salto mai fatto, un vuoto mancato, i piedi scalzi, la punizione, il dire troppo e il non dire, il silenzio, la desolazione, quel giorno in cui il mondo finì. E ciò che è stato.
resta sulla soglia del mio passato e entra nella nuova casa che ho costruito solo per te
Chiara