Questo movimento economico, politico, ecologico e socio-culturale è definito in mille modi: semplicità volontaria, downshifting, decrescita sostenibile, decrecimiento, décroissance, solo per citarne alcuni.
Downshifter Inconsapevole o l’Unica Scelta Logica Dettata Dalla Crisi? Io ero una downshifter e neanche lo sapevo! Da da quasi un anno compro poco o niente, solo il minimo indispensabile per vivere, come il cibo. Da Pasqua 2011 non mi sono comprata un solo capo d’abbigliamento, un trucco, un profumo, un gioiellino (adoro gli anelli!!) e in famiglia abbiamo persino rinunciato ai regali natalizi. Meglio trascorrere qualche ora insieme giocando a carte o confidandoci i nostri propositi per l’anno nuovo che scambiarci un dono inutile che sarebbe comunque finito abbandonato in qualche cassetto nel giro di poco. Insomma, meglio trascorrere più tempo di qualità insieme che dimostrare il nostro amore in base a quanto si spende per l’altro! Certo è che la crisi economica, il maledetto credit crunch, ha contribuito a questo nostro cambiamento d’umore e di atteggiamento. Se non ci sono i soldi o ce ne sono pochi, non li possiamo mica inventare o metterci noi a stampare le banconote che ci servirebbero! Meglio quindi concentrarsi su ciò che realmente ha valore nella vita e cioè gli affetti, la famiglia, i nostri valori etici e chiederci che tipo di mondo vogliamo lasciare ai nostri figli. Chi consuma meno come noi (io e la mia famiglia) fa del bene anche all’ambiente. È necessaria un’inversione di rotta e imparare a gestire le risorse che la Natura ci mette a disposizione. Svegliamoci gente! È inutile lamentarsi del caro prezzo della benzina se continuiamo a prendere la macchina sempre e comunque! È superfluo accettare tacitamente il fatto che non ci sia lavoro senza provare a inventarsi un’introito alternativo o un bell’orticello da cui sfamarsi.
Decrescita Felice? Ebbene Si! Se per produrre qualsiasi oggetto è necessario utilizzare energia e risorse, non acquistando quell’oggetto, non contribuisco al consumo e sfruttamento delle risorse della Terra. Al tempo stesso, accumulerò anche meno spazzatura che, si sa, in Italia finisce nelle discariche invece che divenire energia attraverso il trattamento termico.
In pratica, mi sono risvegliata da un sonno consumistico che durava da 33 anni. Mi sono resa conto che non è necessario possedere tanto per essere felice. Nell’ultimo anno (da aprile 2011) ho usato solo cose, oggetti e vestiti comprati negli anni precedenti e sono stata e lo sono tuttora UGUALMENTE FELICE, se non di più, degli anni precedenti passati a spendere ogniqualvolta ne avessi voglia!
I’m the King of the World Non voglio certo filosofare ma la specie umana non è l’unica ad abitare il pianeta Terra e non è nemmeno la piu’ importante. Condividiamo il nostro spazio vitale con il regno animale e vegetale che stanno cercando di sopravvivere nonostante l’uomo e tutti i danni causati dall’uomo ai loro ecosistemi. Chi ci da il diritto di distruggere ciò che ci sta intorno? NESSUNO! Non è mica roba nostra! Dobbiamo renderci conto che noi siamo i padroni di un bel niente e che abbiamo lo stesso diritto alla vita e al benessere che hanno gli animali, le piante e le risorse naturali.
Il pianeta Terra è uno solo e noi lo stiamo distruggendo. Questo è un fatto, non una teoria. E che faremo quando le risorse termineranno?
Allora sì che saremo costretti a cambiare vita e trovare vie alternative.
Strade alternative che saranno anche le uniche disponibili dopo l’azzeramento delle risorse naturali. E perchè aspettare che ciò avvenga? Perchè non cambiare atteggiamento quando siamo ancora in tempo?
Il mio consiglio è quello di smettere di lamentarsi e rimboccarsi le maniche. E se la crisi portasse con sè una nuova presa di coscienza? Sediamoci a tavola e facciamo una lista delle cose a cui proprio non possiamo rinunciare...
Ecco le cose senza le quali io non potrei vivere:
- Acqua
- Aria
- Terra
- Fuoco
- Amore
- ......