Confidiamo nella memoria.

Creato il 21 aprile 2013 da Antonio
Sono molti a dire che questa sarà una legislatura costituente per giustificare il clima di unità nazionale che ha sempre più l'odore di un gioco al massacro sulle spoglie della Costituzione. Spero che questa sia anche una legislatura costituente per la sinistra intorno alle figure di Fabrizio Barca per il PD e di Nichi Vendola per SEL, entrambi nel nome di Stefano Rodotà, come apre l'articolo di oggi di Stefano Cannavò sul Fatto Quotidiano.
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Almeno a una cosa, questi giorni tristissimi, sono serviti.
Sono serviti a chiarire una volta per tutte che nella sinistra parecchie persone odiano la sinistra. Nel senso che la combattono e forse la temono. Nel senso che ogni vero cambiamento degli assetti di potere, degli equilibri sociali, della distribuzione del reddito, metterebbe a rischio il loro potere, le loro aspirazioni, i loro interessi. Purtroppo questo pezzo della sinistra è un pezzo di Pd: quel pezzo di Pd che ha sparato su Prodi (cioè uno dei propri padri fondatori) e con gusto se possibile maggiore avrebbe sparato su Rodotà (cioè uno dei propri uomini migliori). Importa relativamente sapere se esistano, a monte di questo odio di sinistra per la sinistra, comitati d’affari o intelligenza col nemico o semplice amore per le trame sottobanco o addirittura la lecita convinzione politica che non esista, in Italia, uno spazio politico per il cambiamento. Importa moltissimo, però, capire che avere votato Pd, nelle presenti condizioni, non significa avere speso il proprio voto per una sinistra possibile (mediocre, ma possibile), come credono da molti anni milioni di elettori riformisti come me. Significa averlo dato a una sinistra impossibile. Sel è stata molto più leale con Bersani, e con il Pd, del Pd stesso. Quando si tratterà di tornare al voto ce ne ricorderemo. Eccome se ce ne ricorderemo.
L'amaca di Michele Serra. Da La Repubblica del 21/04/2013.

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