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Confindustria Alessandria: “Aziende a due velocità, solo l’export è positivo”

Creato il 24 aprile 2012 da Lapulceonline

Confindustria Alessandria: “Aziende a due velocità, solo l’export è positivo”Il divario tra le aziende che funzionano e aziende sul lastrico è sempre più marcato. Questo, in breve, è ciò che è emerso dai risultati dell'Indagine Congiunturale presentati questa mattina dal presidente di Confindustria Alessandria, Marco Giovannini e dal direttore Fabrizio Riva. Elaborati dall'Ufficio Studi di Confindustria Alessandria, alla quale hanno collaborato circa cento aziende manifatturiere associate, i dati rilevano infatti nei vari settori esaminati due distinte velocità tra le aziende, con estremi che vedono alcuni addirittura crescere, altri, invece, ad un passo dal fallimento. "Ormai anche Alessandria, l'Italia, l'Europa sono spaccate in due, procedono a due velocità", ha osservato Giovannini. "Chi ha saputo essere competitivo tiene la barra dritta e addirittura accelera, chi non ci è riuscito, invece, subisce gli effetti della situazione di crisi, mostra difficoltà fino al rischio della cessazione dell'attività, come emerge, tra l'altro, dalle recenti statistiche della Camera di Commercio". Nello specifico, i settori più "importanti" mostrano complessivamente previsioni poco ottimistiche, a partire dal metalmeccanico e la chimica, con dati negativi ma con export positivo, e la gomma-plastica, con alcuni indici ancora negativi ma con ordini totali ed export positivi e in rialzo. Insomma, come al solito a salvare il paniere è ancora una volta l'esportazione. Simile situazione anche nel settore alimentare che, anche se notoriamente soggetto a forte stagionalità, mostra dati positivi per produzione e ordini export.

Poi c'è l'ampio e variegato comparto delle industrie varie, che comprende quelle grafiche e cartotecniche, tessile e calzature, legno e materiali da costruzione: indici in rialzo seppur negativi rispetto a tre mesi fa, con produzione positiva. Permangono invece critici i dati del ritardo negli incassi, sempre elevato, mentre il portafoglio ordini a breve termine è in leggera crescita. In sintesi, nel complesso, l'indice di previsione dell'occupazione è negativo a -11 (era -14 lo scorso trimestre, e a +2 un anno fa), l'indicatore della produzione è a -4 (era -20 tre mesi fa e +23 un anno fa). Gli ordini totali risalgono ma sono negativi a -3 (erano a -12 tre mesi fa e a +16 un anno fa). Sono positivi e rialzo a +13 gli ordini export (erano a +8 tre mesi fa e a +16 un anno fa). La previsione di ricorso alla cassa integrazione è segnalata dal 22% degli imprenditori (erano il 17% tre mesi fa e il 12% un anno fa) e la maggioranza degli intervistati (il 75%) prevede invariata l'occupazione. Il grado di utilizzo degli impianti è elevato al 67% della capacità (era il 72% tre mesi fa), e la propensione ad investire, per ampliare o sostituire impianti, è dichiarata dal 59% degli intervistati (era il 61% tre mesi fa). Il ritardo negli incassi è segnalato dal 67% degli intervistati (era il 72% lo scorso trimestre), mentre il 65% ha lavoro per più di un mese (era il 60%).

Il direttore, Fabrizio Riva, ha così commentato i dati recenti: "In uno scenario nazionale in cui la produzione industriale continua a scendere, insieme agli ordini interni, come ci confermano i dati del Centro Studi Confindustria, registriamo qualche progresso nelle commesse dall'estero e l'export tiene, pur perdendo slancio sui mercati extra-UE. Per noi, per la nostra provincia, questa tenuta dell'estero è particolarmente significativa, e non da oggi, e possiamo infatti arrivare a parlare di traino estero all'economia locale. La nostra indagine congiunturale, poco variata nelle previsioni rispetto allo scorso trimestre, ci allinea, tuttavia, nel complesso, all'andamento sia regionale che nazionale, e riflette la sostanziale debolezza dell'Eurozona, nella quale i mercati non vedono negli impegni europei le decise misure necessarie, mentre lo scenario globale è in crescita, seppure ancora all'insegna dell'incertezza".


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