...finalmente Michele Serra ci svela il mistero dei confini fra paesi africani o mediorentali, che sono quasi tutti poligoni limitati da linee rette lunghe migliaia di chilometri, senza alcuna relazione con orografia, antropologia, bacini linguistici, commerciali, etnici... Tutto cominciò con la passione di Lord Francis Trelawney per il gioco "unite i puntini"...
L'Africa a quadretti
Le potenze occidentali hanno finalmente ammesso i loro errori: tutto cominciò con le frontiere disegnate a matita (Michele Serra - l'Espresso)
Le potenze occidentali stanno facendo una seria autocritica sui gravi, storici errori che hanno contribuito a trasformare il Medio Oriente in una polveriera. «Mai più - si legge in un comunicato congiunto dei Paesi ex colonialisti - i confini degli Stati tracciati su una carta geografica con una matita. D'ora in poi useremo solo il pennarello, che ha un tratto molto più nitido e deciso».
L'ANTEFATTO - Fu lord Francis Trelawney, ministro degli Esteri della regina Vittoria, a disegnare in una tenda nel deserto gli attuali confini di Asia, Africa e Oceania, aggiungendoci, per sua generosità personale, anche uno schizzo a china raffigurante una danzatrice del ventre. Secondo i testimoni dell'epoca, l'assegnazione dei diversi Stati a questo o quell'impero coloniale fu stabilita con ammirevole imparzialità, attraverso il lancio dei dadi. Già che c'era, Trelawney tracciò sulla mappa del pianeta anche alcune località di fantasia, come Mompracem e Montecarlo. Celebre la frase che rivolse ai capi tribali che lo assistevano nel difficile compito, ancora oggi riportata dai manuali scolastici di tutto il Commonwealth: «Smettetela di urtarmi il gomito mentre tiro le righe!». Secondo testimonianze dell'epoca, gli Stati che presentano confini particolarmente sinuosi sarebbero stati concepiti da Trelawney nella sede egiziana della Gin Tonic Foundation.
L'EQUIVOCO - Meno facile spiegare i confini incredibilmente dritti, quelli che per migliaia di chilometri tagliano il deserto senza ragione apparente. Secondo alcuni storici sarebbero il frutto di un malaugurato equivoco: Trelawney, stanco del difficile lavoro, lo avrebbe sospeso un attimo per dedicarsi al suo passatempo preferito, il gioco "unite i puntini" sulla pagina enigmistica del "Times". Ma sovrappose il "Times" alla carta geografica del mondo e siccome calcava molto forte i segni rimasero impressi nei mappali sottostanti e scambiati per confini definitivi dalla sua segretaria. Secondo altri storici, la ricostruzione è assurda e tendenziosa: Trelawney non poteva essere così sciocco da cadere in un errore così grossolano. Quelle linee diritte sono del tutto intenzionali, e molto semplicemente il ministro usò la sua abilità di giocatore di "unite i puntini" anche per dividere il mondo in Paesi, per esempio unendo Samarcanda a Timbuctu, due nomi che suggestionavano da sempre la sua fantasia.
TEMPI MODERNI - Ben più raffinata la politica contemporanea. Al termine di un vero e proprio brainstorming con le migliori intelligenze diplomatiche europee e americane, presenti i ministri degli Esteri di tutto il mondo, è stato definitivamente stabilito che Irak non si scrive con la Q finale, ma con la K. Di qui l'esigenza di unificare, in tutti i documenti ufficiali e nella cartografia mondiale, la corretta grafia di quel nome. Su tutte le altre questioni all'ordine del giorno è stato deciso di prendere una pausa di riflessione. Erano presenti alla riunione anche i discendenti di Lawrence d'Arabia, considerati da sempre garanti del dialogo interculturale tra Regno Unito e mondo arabo, che hanno proposto l'introduzione della caccia alla volpe in tutto il Maghreb, ma a dorso di cammello.
IRAG E IRAX - Sono due nuovi Stati che, secondo fonti molto accreditate, sorgerebbero in Medio Oriente in aggiunta a Irak e Iran, per contribuire a disorientare eventuali aggressori. È ancora incerta la collocazione geografica, ma è già sicuro il profilo costitutivo, collaudato in secoli di storia: per evitare che il Paese possa essere oggetto di future contese, lo si depreda di ogni possibile ricchezza, dai datteri ai tappeti volanti, mettendo il tutto al sicuro in Europa. Poi si insedia un governicchio tirannico capeggiato da uno sceicco con una tovaglia a quadretti in testa e si fa a metà con lui per il petrolio. Li si chiama "paesi arabi moderati" anche se le donne sono chiuse in gabbia e costrette a cinguettare al tramonto.
I NODI DA SCIOGLIERE - Restano ancora in sospeso alcuni misteri irrisolti del mondo arabo. Per esempio, dove vengono prodotte e dove si comperano le tovaglie a quadretti che gli sceicchi sauditi si mettono in testa? E soprattutto, se si mettono le tovaglie in testa, come diavolo apparecchiano la tavola?
Michele Serra
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