Ed è proprio da Gianni Cuperlo (il candidato a sinistra del teleschermo, mentre Renzi si trovava al centro e Civati a destra) che partiamo con l’analisi dei contenuti del confronto candidati Pd.
Sulla questione cruciale e sentita della legge elettorale, il candidato della “sinistra” del Pd è netto: via il porcellum, senza se e senza ma. “è un impegno morale che abbiamo preso davanti agli italiani”. La legge elettorale ideale per Cuperlo è il doppio turno di collegio. Cuperlo comunque rimane aperto ad altre proposte, perché è necessario “andare a vedere in Parlamento se una maggioranza è possibile”.
Sulla questione del governo poi, Cuperlo spinge per un cambio di passo: “mettere al centro il dramma del Paese che attraversa la crisi più drammatica della sua intera storia”. Nonostante il giudizio sull’operato “più che sufficiente” del governo Letta, Cuperlo spinge perché si faccia di più, soprattutto a tutela “dei più deboli”. Bisogna quindi creare una domanda di occupazione, reddito e consumi.
E proprio sul tema del lavoro, Cuperlo espone la sua ricetta, ovvero un utilizzo più deciso della leva pubblica: “alziamo il rapporto deficit-Pil per realizzare opere cantierabili, la messa in sicurezza del suolo e del territorio. Ci deve essere una leva pubblica per rilanciare l’occupazione”. E sul fronte proprio del rapporto deficit/Pil, imposto dall’Europa, Cuperlo dice che ora è necessario “andare in Europa a battere i pugni”, invertendo l’idea preponderante di creare crescita e lavoro dopo essere partiti dal rigore dei conti.
Per quanto riguarda le vicende di Silvio Berlusconi, Cuperlo si augura che non sia più il leader del centrodestra “per il futuro della democrazia di questo Paese”. Nel mirino i vent’anni di dominio assoluto berlusconiano nel centrodestra italiano e la maggior parte degli anni al governo. Cuperlo poi punta il dito sulle differenze tra centrosinistra e centrodestra. Il primo privo di una concezione padronale, carismatica e dinastica, come invece è il centrodestra, che “ha impedito di evolvere verso un sistema politico più simile a quelli occidentali”.
Per quanto riguarda il suo partito, Cuperlo ne denuncia i limiti, ma sostiene anche come resti sempre “una grande forza popolare”, augurandosi una grande partecipazione alle primarie. Anche sul fronte del tesseramento parole dure, con i risultati sotto gli occhi di tutto a causa “di un partito che ha smarrito il senso della comunità”.
Sull’affido di bambini alle coppie gay, Cuperlo fa il paio con Civati e si dimostra totalmente aperto, chiedendo inoltre una modifiche della legge sulla fecondazione assistita.
Per quanto riguarda invece i due nomi da inserire nel suo pantheon democratico, Gianni Cuperlo fa quelli di Enrico Berlinguer e Rosa Parks.