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Confronto di due poesie polacche sulla giovinezza

Da Paolo Statuti
Leopold Staff

Leopold Staff

Antoni Słonimski

Antoni Słonimski

   Due grandi poeti polacchi del secolo scorso – Lepold Staff (1878-1957) e Antoni Słonimski (1895-1976), hanno scritto una poesia in cui il principale messaggio è la lode della giovinezza. In quella di Staff il soggetto lirico è il poeta stesso che torna coi ricordi alla primavera della vita, mentre la lirica di Słonimski è piuttosto un manifesto-decalogo della giovinezza. “Dal tenebroso fiume” (lo Stige) è come un bilancio fatto al crepuscolo della vita, in cui Staff ci offre ricordi, quadri della sua esistenza e medita sul tempo trascorso. Słonimski invece ammonisce, accusa quelli che non sanno approfittare dei doni della giovinezza. Egli la considera un dono di cui bisogna godere con tutti i suoi lati positivi e negativi. Ecco le due poesie nella mia versione.

Leopold Staff

Dal tenebroso fiume

Dal tenebroso fiume il vento arriva

E porta l’aroma di ricordi offuscati.

Come i maestri Italiani il paradiso –

La memoria dipinge gli anni passati.

Poi l’elmo, la spada e l’impeto del viaggio,

La punta della lancia col fuoco forgiavo,

Quando della tempesta gli abiti vestivo

E verso la Colchide ardito navigavo.

Sfrenati slanci e alate ambizioni,

Audacia boriosa, sentimenti estremi…

Poi la via smarrita, le colpe, gli errori

E in terra spezzati giacevano i remi.

Nelle rovine un ragno tesse la sua rete,

I debiti del bel tempo occorre pagare.

Ma io rimpianti non provo, no, non provo!

E tutto ciò che ho fatto vorrei rifare.

Poiché nelle follie della gioventù,

Tra il volo, la burrasca e il clamore,

C’è qualcosa più saggio della saggezza

E più ragionevole della ragione.

Antoni Słonimski

Credo

Furfante è il giovane che cede ai compromessi,

Che vuole gonfia la tasca e piena la pancia…

Che non sogna come quello di Cervantes,

Per toccare il sole con la punta della lancia.

Da spregiare è chi cerca solo il piatto pieno,

Chi nel suo impeto alla prudenza cede,

Chi non sprizza scintille dalla propria audacia,

Chi non come aquila, ma volpe procede.

La gioventù dev’essere tagliente e repentina,

E come barca vichinga fendere la vita,

Col suo occhio ardito nei recessi vedere,

E prima d’essere un vecchio debole e accorto,

Prima che il volo d’aquila venga interrotto,

Non si trasformerà in un trampoliere.

(C) by Paolo Statuti



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