Quando le questioni di politica estera sembrano nascondere sotto il tappeto i giganteschi problemi che il nostro paese deve affrontare in campo economico, ecco che noi liberali mostriamo tutta la nostra inadeguatezza dinanzi agli scenari geopolitici e al ruolo che dovrebbe avere il nostro Paese sullo scacchiere internazionale.
Inizia la guerra delle fazioni: i liberali pro Putin e i liberali pro Stati Uniti; i liberali pro Israele e i liberali pro Palestinesi (non ne ho mai visti, ma presumo che ci siano, non foss’altro per l’insopprimibile voglia di distinguersi dal gregge). E, ovviamente, come ogni tifoseria che si rispetti, le argomentazioni sono per lo piu’ scadenti e del tipo: ” Gli US sono un faro di liberta’ e democrazia, Putin e’ un dittatore che non rispetta i diritti umani, quindi Ucraina libera” e altre stupidaggini di questo tenore. Non che gli USA non siano un faro di liberta’ e democrazia e Putin non sia un dittatore, ma da queste affermazioni non consegue “Ucraina libera” e non consegue nemmeno la legittimita’ di sanzioni francamente ridicole e che non fanno altro che esasperare il confront0.
Non mi voglio dilungare e quindi non vi diro’ quali siano le mie idee in merito a questi temi che decidono alcuni equilibri su base regionale e non mondiale. Pero’ vorrei provare a punzecchiare gli amici liberali su un punto: dopo aver fatto tutti i discorsi su cosa conviene agli US o alla Russia o a Israele, possiamo per favore concentrarci su cosa converrebbe fare al nostro paese? Il suo ruolo deve essere sempre forzatamente appiattito agli interessi di altre potenze (anche contro i nostri interessi) o, in un mondo che sembra destinato a diventare sempre piu’ multipolare, ha senso chiedersi che ruolo potrebbe giocare a livello europeo e mediterraneo?
Nicolo’ Bragazza