e queste sono frasi tratte dal libro uno dei più belli che ho incontrato negli ultimi anni e sopratutto chi ama cucinare dovrebbe assolutamente leggere:
"Il bastoncino di cannella era leggero e arrotolato come un friabile rotolino di carta di papiro..
guardare le cose con occhi diversi. Anzi fermarsi a guardare.
<<Li uccideremo?>> chiese una ragazza.
Si, è la prima lezione, quella essenziale.
Se ci pensate ogni volta che prepariamo del cibo interrompiamo un ciclo vitale.
Strappiamo una carota dal terreno o uccidiamo un granchio, o magari blocchiamo semplicemente la muffa che sta crescendo su una fetta di formaggio.
Prepariamo pasti con quegli ingredienti e, così facendo, diamo vita a qualcos’altro.
Uno degli ingredienti più segreti in assoluto: il tempo.
Se ci pensate bene, con ogni pasto che mangiate, mangiate del tempo: le settimane necessarie per far maturare un pomodoro, gli anni in cui cresce un albero di fichi.
E ogni pasto che cucinate rappresenta il tempo sottratto alla Vostra giornata…
Quando vedo persone che indugiano di fronte al un piatto ben presentato, di fronte ad un dolce che sembra un’opera d’arte, quasi abbiano timore di rompere l'incantesimo, paura che tutto svanisca, mi dico…La mangeranno, dopo di che scomparirà…è proprio questo che rende quella pietanza un dono.
I ricordi sono come una pietanza, la mangio e diventa parte di me, che in seguito io la rammenti o meno.
Porto il boccone alla bocca, chiudendo gli occhi, escludendo la stanza intorno..
Si da il caso che il punto si fusione del cioccolato corrisponda alla temperatura interna della bocca umana..
Il cibo ha la capacità di condurci verso momenti di felicità se lo permettiamo.
Nella nostra società sempre in movimento il cibo costituisce un’opportunità tre volte al giorno, di rallentare per ricordarci che oltre al cervello abbiamo un corpo, delle emozioni, abbiamo dita e papille gustative, abbiamo occhi in grado di vedere i colori e un cuore che può aprirsi alla persona che siede a tavola con noi.
Questo secondo me è l’ingrediente segreto di ogni pasto.
La cucina come espressione di sè, delle tradizioni che ci tramandiamo, dei ricordi e di quel che verrà. Cucinare per se e per gli altri.
Cosa fai che renda felice te? Soltanto te.."
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Io cucino e voi??????
Per 6 persone:
1 coniglio disossato
10 fettine di pancetta
4 prugne secche
3 albicocche secche
3 datteri
2 cipolle stufate
3 grani di ginepro tritati
1 bicchiere di vino rosso
½ bicchiere rum
½ bicchiere di marsala
sale qb
pepe qb
Stufare le cipolle affettate in padella con 1 cucchiaio di olio, 2 cucchiai di acqua un pizzico di sale, coprire con un coperchio fino a che saranno cotte ma non colorite.
Battere con un batticarne le parti più spesse del coniglio disossato, fare uno strato accostando le fettine di pancetta l'una all'altra.
Tritare finemente la frutta secca fino a farla diventare una pasta, aggiungere il ginepro e il pepe, spalmare sulla pancetta, aggiungere le cipolle distribuendole in modo uniforme lasciando libero circa 1,5cm tutto intorno al bordo per arrotolare la carne.
Arrotolare ben stretto la carne, legarla come fosse un arrosto e rosolarla in una padella con dell'olio fino a che prende colore da tutte le parti, sfumare con il rum, quando è evaporato l'alcool aggiungere il marsala e poi il vino, far cuocere per 15' circa, poi trasferire tutto in forno a 150° per 10' circa.
Far raffreddare, tagliare a fette e servire con la sua salsa.