Gesù non scandalizza solamente i farisei con i suoi comportamenti ma anche i cristiani di oggi, quelli che frequentano la Chiesa. Purtroppo c’è il rischio di fossilizzarsi in schemi comportamentali oltre i quali ci sentiamo smarriti, senza comprendere che la misericordia di Dio rompe ogni barriera umana, sovrasta i nostri pensieri e ci aiuta ad uscire da noi stessi, dalle nostre sicurezze, sempre. Con questo non voglio dire che bisogna ignorare i comandamenti di Dio. Il comportamento di Gesù smarriva molti, molto probabilmente perché Gesù era molto fermo in certe cose, ma nello stesso tempo non esitava a praticare la misericordia e quindi a frequentare peccatori anche pubblici. Ecco da dove prende spunto il famoso detto di sant’Agostino: “ama e fa quel che vuoi”.
Gesù non cambiava idea nei confronti del peccato facendo finta che un atto grave non lo fosse tanto per accaparrarsi il beneplacito degli uomini, ma con l’amore conquistava il peccatore, fino a fargli comprendere che l’importante nella vita era il rapporto filiale tra l’uomo e Dio e che il Padre non condannava il peccatore o la debolezza umana. Per Gesù ogni atto non era relativo, andava, anzi, rapportato ad una legge ben precisa. Egli annunciava l’amore di Dio: finalmente sarebbe giunto all’umanità il Paraclito, l’Amore, che avrebbe aiutato l’uomo a compiere per AMORE la volontà di Dio, ossia adempiere i suoi Comandamenti. Quindi, non più osservanza di codici e codicilli, tanto per non essere cacciati dalla Sinagoga, ma la carità avrebbe spinto l’uomo ad agire, carità dettata dal Decalogo completato poi, dalle Beatitudini.