Firenze – Il convegno Conoscere l’arte per difenderla meglio, patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è stato l’evento di esordio della società Giunti T.V.P. Editori con la rivista Art e Dossier per aprire le porte ad un nuovo modo di “fare scuola”, attraverso iniziative editoriali e eventi nelle scuole, volti alla formazione delle giovani generazioni a una cittadinanza consapevole.
Se è vero che per proteggere il nostro patrimonio culturale ed artistico bisognerebbe in primis amarlo e per amarlo conoscerlo, quale strumento migliore se non partire dalla storia dell’arte?
L’imperativo categorico più volte sottolineato durante il convegno, è stato quello di far tornare ad un ruolo di primo piano, una disciplina fondamentale come la storia dell’arte. Questa materia è essenziale per formare nuove generazioni di cittadini consapevoli e operatori culturali per rendere ancora più viva e attiva la funzione civile e morale dell’arte. Si rende così necessario uno sforzo da parte di tutti: insegnanti, intellettuali, giornalisti, artisti e persone comuni per ridare allo studio e alla conoscenza della storia dell’arte la dignità di una disciplina determinante nella formazione di ogni persona.
Al convegno sono intervenuti quattro storici dell’arte e un archeologo che hanno spiegato come può essere possibile rendere la storia dell’arte e il suo insegnamento uno strumento di civiltà. In Italia, paese per eccellenza dell’arte, dei monumenti e dei musei, emergono infatti due urgenti necessità: la conoscenza e la tutela. Partendo da queste considerazioni e allargando la prospettiva ad argomenti che rendono particolarmente attuale la storia dell’arte, il convegno ha offerto spunti interessanti grazie agli interventi di importanti studiosi quali Giorgio Bejor, Michele Dantini, Gloria Fossi, Tomaso Montanari e Claudio Strinati, che è stato il moderatore della giornata di studio. Il tutto è stato introdotto da Claudio Pescio, condirettore insieme a Philippe Daverio, della rivista Art e Dossier.
Se vogliamo rendere ancora più vivo il nostro patrimonio artistico, prima di parlare di fondi, competenze tecniche e leggi, tutti i cittadini specializzati e non, dovrebbero chiedersi a che cosa serve il nostro patrimonio: quale ruolo può avere, quindi, l’arte del passato nel nostro presente buttando un occhio anche verso il futuro.
Isabella Martinelli
Informazioni:
CONOSCERE L’ARTE PER DIFENDERLA MEGLIO
Insegnare storia dell’arte per formare cittadini consapevoli
Venerdì 11 novembre 2011, Firenze
Convitto della Calza, Piazza della Calza 6