Conoscete l'uomo fiammifero?
Creato il 14 aprile 2011 da Ilgrandemarziano
Il fatto che un film come questo sia passato così poco osservato (per non dire del tutto inosservato) presso il grande pubblico è l'ennesima prova che, per lo meno nell'ambito dell'arte, non è sufficiente la qualità per raggiungere l'affermazione, intesa come quella notorietà diffusa che caratterizza i veri successi, non solo cinematografici. Eppure questo film avrebbe tutte (ma proprio tutte) le carte in regola per sbancare ai botteghini. Un protagonista bambino e sognatore. La difficoltà del rapporto con un padre a suo modo amorevole, ma decisamente troppo autoritario. La mancanza di una madre che se n'è andata troppo presto. La curiosità e l'inquietudine di stravaganti amici immaginari. L'arrivo di una bambina a sconvolgere un'estate di caldo e di noia in una campagna abruzzese carica di colori. Le fantasticherie e le immaginazioni che prendono letteralmente vita in una realtà che si fa sogno e cercano così di prendere per mano il piccolo protagonista a trovare l'uscita da un labirinto di dolori e di mancanze con cui ancora non è venuto a patti, o che forse non ha addirittura riconosciuto, ma che solo l'arrivo del misterioso uomo fiammifero potrà finalmente riuscire a sciogliere.
Ma L'uomo fiammifero non è solo un film, oserei dire unico nel panorama nazionale, per il coraggio dell'idea e della visione e per i deliziosi effetti speciali che lo costellano e che supportano con attenzione pre-adolescenziale alle fantasie del protagonista, ma lo è anche nel modo con cui è stato realizzato, giacché la produzione del film è iniziata con i proventi della vendita del libro omonimo che conteneva tutti i disegni, le foto, gli appunti che Marco Chiarini (il regista) aveva preparato per il film, compresi i disegni e gli acquerelli originali. È stata questa l'inedita e coraggiosa partenza che è poi riuscita - grazie anche a migliaia di sostenitori del Cineforum Teramo - a catalizzare intorno al progetto numerosi altri professionisti che hanno creduto alle potenzialità del film e hanno deciso di supportarlo sia finanziariamente che professionalmente.
Il film, realizzato dunque con un budget straordinariamente basso (e non si direbbe proprio), è stato girato a Teramo in un mese e ha richiesto poi quasi tre anni di lavoro in post-produzione, con innumerevoli effetti speciali digitali, come pure un sacco di sequenze realizzate con la tecnica dello stop-motion dallo stesso regista, a supportare le magiche fantasie del piccolo Simone. Il prodotto che ne è scaturito è un gioiellino di perseveranza, ostinazione, arte, amore per il cinema e per i sogni, emozioni e tenerezze, sorprese e incanti. E il fatto che anche in rete se ne sia sentito parlare (troppo) poco, anche nell'occasione della recente uscita del doppio DVD, non fa che confermarmi che questo film non ha ricevuto l'attenzione che meritava, anche a dispetto dei numerosissimi riconoscimenti che ha conseguito in Italia e all'estero.
Del resto come accade per i libri, la distribuzione è il nodo cruciale e costoso (e quasi sempre determinante) per la diffusione e, dunque, il successo di un'opera. Anche da questo punto di vista L'uomo fiammifero ha intrapreso una strada inedita e innovativa, quella della Social Distribution, in cui è lo stesso spettatore che distribuisce il film nella sua città e prende parte agli incassi.
Insomma, cos'altro devo dirvi? Se non l'avete già fatto, cercatelo, guardatelo e consigliatelo, o addirittura distribuitelo. Nel frattempo gustatevi il trailer.
Ci dovete credere.
L'uomo fiammifero (2009) di Marco Chiarini, con Francesco Pannofino (padre), Marco Leonzi (Simone), Greta Castagna (Lorenza), Davide Curioso (Rubino), Tania Innamorati (mamma), Matteo Lupi (Giulio Buio), Anastasia Di Giuseppe (Dina Lampa), Daniele De Fabiis (Armando Armadio), Armando Castagna (Ocram), Giuseppe Mattu (Zio Disco), Franco Di Sante (Mani Grandi), Daniele Irto (Uomo fiammifero).
Potrebbero interessarti anche :