Conoscevo una donna dalla voce di seta. Quando usciva dalla sua bocca ogni parola era musica, ogni canzone poesia. Ad occhi chiusi inalavo il suo alito caldo, che in quelle mattine d’inverno mi deliziava il volto e il cuore. Le piaceva darmi il buongiorno sottovoce e io iniziavo a destarmi con quel suono delicato che entrava dentro, giù fino al sesso.
Le volevo bene, per questo.
Restavo in silenzio, vestito appena di un sorriso, perché era il buongiorno più melodioso che avessi mai ricevuto. L’armonia entrava sotto le lenzuola e indugiava dolcemente fino al buongiorno successivo.
Conosco ancora questa donna. La sua voce è sempre incantevole. E io non smetto di volerle bene.