Magazine Pari Opportunità

Conosco mille violentatori

Da Bambolediavole @BamboleDiavole

Vi ricordate di Quelli che ben pensano?

Sono intorno a noi, in mezzo a noi,in molti casi siamo noi a far promesse senza mantenerle mai se non per calcolo, il fine è solo l’utile, il mezzo ogni possibile, la posta in gioco è massima, l’imperativo è vincere e non far partecipare nessun altro nella logica del gioco la sola regola è esser scaltro:niente scrupoli o rispetto verso i propri simili 

 Stamattina, sulla pagina di Osez le féminisme, ho trovato un link che ho letto e tradotto. E ho pensato che sì, sono in mezzo a noi. Sdoganiamo comportamenti dei nostri amici, vicini, parenti, manco fossero noccioline, quisquilie. Siamo immersi nello schifo ogni giorno e nemmeno ce ne accorgiamo. Ammicchiamo, diamo pacche sulle spalle, ridiamo di gusto. Se cominciamo a criticare e condannare certi comportamenti lascivi (che poi sfociano in violenza vera e propria) veniamo pure accusate di essere bacchettone, esagerate, rigide. Fatto sta, che ancora, in Italia come in Francia, le leggi non tutelano le donne, di nessun ordine e grado. Allora che arma ci resta? La disapprovazione sociale, questa è l’unica cosa da fare, intanto che i benpensanti attuino delle sanzioni. Indicare, screditare, isolare! Facciamo sì che nella nostra cerchia di amici, le persone siano scelte per i valori che ci somigliano, che ci appartengono e a cui apparteniamo. Solo questo! Isoliamo e condanniamo il resto, quelli che trovano la violenza (di qualsiasi genere) un fatto normale e normato.

 Il link dell’articolo in questione qui .

Questa la traduzione:

Conosco mille violentatori

Un giorno, a tavola, mio fratello, tutto contento, ci racconta una delle sue conquiste: Lei l’ha abbordato tutta la serata, (quando ho chiesto delle precisazioni su questo punto, lui ha risposto: mi ha sorriso e mi ha guardato parecchie volte), e quando a fine serata, lei, che aveva bevuto troppo è andata a coricarsi, perché visibilmente ubriaca a due dita dal coma, lui è andato nel letto e “se l’è fatta”.

Un giorno, a tavola, mio fratello ci racconta lo stupro che ha commesso. E tutti trovano questo normale.

Un giorno, nella cucina, mia madre ed io parliamo del suo compagno, (il mio patrigno, dunque). Mi spiega che la sua prima donna non voleva figli, ma che ha insistito e insistito, e che l’ha messa incinta.

Un giorno, nella cucina, mia madre mi racconta che il suo compagno ha violato. E lei trova ciò normale.

Conosco uno, due, mille violentatori. Li conosco, ed ogni giorno li vedo, dico loro buongiorno, mangio con loro, li sostengo quando stanno male. Conosco, uno, due, mille violentatori che mi hanno urlato che No, non avevano violato. Che se un giorno violentassero qualcunA, si suiciderebbero dalla vergogna e dal disgusto.

 Conosco uno, due, mille violentatori. Dei gentlemen, delle persone normali, delle persone che amo. E tuttavia, sono dei violentatori. E loro non lo sanno neanche!

L’immagine del violentatore psicopatico che vive al margine della società è un mito che riguarda solamente una debole minoranza di essi. Nel 67% dei casi, lo stupro ha luogo al domicilio della vittima o dell’aggressore che è un amico o un vicino. Nel 80% dei casi, l’aggressore era conosciuto dalla vittima. Uno stupro su 3 è commesso dal marito o partner regolare.

Quanto alle “false accuse” di cui si sente parlare, sulle denunce di stupro, gli statistici sono precisi: sono rarissime. In compenso, solo un caso su 10 viene segnalato alla polizia ed il 97% dei violentatori non passano nemmeno una giornata in prigione.

Erano i nostri amici, i nostri partner, dei membri della nostra famiglia o del nostro ambiente. Conosciamo dei violentatori: lasciateci presentarveli.

Babita


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