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Consapevolezza [da Praticare e Insegnare] #ilsabatodimdplab #9

Creato il 07 gennaio 2012 da Marcodalpozzo @marcodalpozzo
NOTA: Oggi voglio sperimentare una mappa interattiva sostituendo le immagini statiche che ho utilizzato nei precedenti otto appuntamenti. L'ho realizzata con pearltrees, uno strumento che rende possibile anche la ricerca/condivisione/discussione delle perle dei propri alberi (mappe) e degli alberi altrui. Magari fatemi sapere se è di qualche utilità oppure no.
La previsione di Luca Conti di un Twitter nella quotidianità delle persone come modello di agenzia di stampa globale e personale non so bene se augurarmi si avveri oppure no. E non saprei dire in quali modalità.
Ragioniamoci su.
Viviamo e sicuramente vivremo in un mondo di Tweet in cui la tempestività non è/sarà necessariamente un valore perchè serve solo uno strano bisogno di velocità fine a se stessa senza che ci sia alcuna forma di ragionamento. E, per non rimanere travolti in quel ginepraio che sa diventare la Timeline, serve/servirà senza dubbio il lavoro di un professionista. Che costo giornaliero avrebbe la vivisezione di una notizia [falsa] come quella della morte di Fidel Castro? Quale costo avrebbe il filtraggio e la verifica di una notizia dopo che, proprio in quella confusionaria Timeline, nasce e prende forma? Costi sicuramente non nulli; costi che dovremmo essere disposti ad accettare di pagare oltre al piccolissimo sacrificio di aspettare un pò: "la notizia di ieri, domani" dice Laufer nel suo Slow News!
E se c'è bisogno di filtrare in questo nuovo ecosistema informativo, beh, che ci si attrezzi! Chi non vuole essere complice di una degenerazione, chi - cioè - sente in qualche modo come una missione il proprio mestiere di Editore e di Giornalista, guidi il Cittadino in un percorso che si sta facendo sempre più a ostacoli.
Perchè la Rete sta ormai diventando terra di conquista. Bauman dice che il capitalismo è quel sistema che cerca pascoli vergini da conquistare. Ora: è comme se Twitter stia pian piano perdendo la sua verginità in una dinamica che rappresenta a tutti gli effetti la trasposizione digitale del pensiero del sociologo polacco: non soltanto una mole impressionante di [insignificanti] tweet, ma anche approdo di personaggi che incarnano e trasfondono subdolamente [forse anche perchè loro stessi non se ne rendono conto] il messaggio - ancora Bauman - di un capitalismo ormai parassitario, che ha esaurito il suo compito ma che ostinatamente cerca di resistere.
Il messaggio positivo è che ci si può/potrà difendere da questi [tentativi di] conquista. Non si tratta soltanto di filtrare una Timeline, ma di difendere i pascoli del Bene Comune [Rif. Luca De Biase qui e, soprattutto, qui] che è la Conoscenza acquisendo consapevolezza del valore di tale Bene. Ma occorre/occorrerà che la Comunità agisca per preservarli anche per chi questa consapevolezza non ce l'ha. Le idee Timu vanno sicuramente in questa direzione [io ho cercato di dare il mio contributo] ma, [mi] chiedo: qual è questa Comunità? Io penso sia necessaria un'azione dal Basso? Ma, [mi] chiedo ancora, cosa c'è di più Basso dello Stato? [lo "Stato siamo noi" non l'ho detto mica io?]
Chiaramente la questione riguarda anche la Rete, l'infrastruttura. A poco serve speculare filosoficamente; il dato di fatto, almeno in Italia, è che l'internet fissa in banda larga diminuisce. Dove sono le responsabilità? Se si accetta l'idea che non è soltanto la Conoscenza ad essere un Bene Comune ma anche il mezzo che la veicola, quale Comunità se non - ancora - lo Stato, cioè Noi, deve farsi carico di questa garanzia?
Speriamo abbia ragione Giuseppe Granieri quando prevede che la trasparenza di internet sarà sempre più evidente. Ma senza consapevolezza, praticata e insegnata, non si va da nessuna parte!

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