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Il piccolo Nathan Lennex è infatti affetto da paralisi cerebrale, una patologia grave che colpisce e limita le sue funzioni cerebrali, motorie e cognitive. Cherie, la madre di Nathan, alla nascita del suo bambino aveva deciso di conservare privatamente le cellule staminali contenute nel cordone ombelicale: una scelta che si è rivelata molto saggia. Nathan è infatti riuscito ad entrare a far parte di uno studio clinico che coinvolge 40 bambini di età compresa tra i 2 e i 12 anni e che valuterà l’utilità del trapianto autologo di cellule staminali del cordone ombelicale per il trattamento della paralisi cerebrale.
Lo studio prevede che i bambini vengano trattati per due volte: una volta con cellule staminali cordonali e una volta con placebo. Naturalmente alle famiglie non viene comunicato quale dele due infusioni è quella con staminali e quale è con placebo, ma Cherie è convinta che Nathan abbia già ricevuto l’infusione di staminali perché ha notato grandi miglioramenti subito dopo l’intervento.
Prima dell’infusione Nathan era soltanto in grado di rotolare per spostarsi, ora si muove agilmente sulle sue ginocchia: “Dovrebbe camminare a questa età ma se si pensa che è passato dal rotolare a poter camminare sulle ginocchia…è incredibile. Cosa potrà accadere in futuro?” ha commentato Cherie, la sua mamma.
In questo video una televisione americana intervista la mamma di Nathan e ci mostra il sorriso del piccolo e i suoi progressi.