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Conservazione del cordone ombelicale: ecco cosa fare passo dopo passo

Da Ideamamma

CONSERVAZIONE DEL CORDONE OMBELICALE: ECCO COSA FARE PASSO DOPO PASSO
Una volta che i genitori in attesa hanno preso la decisione di conservare, al momento della nascita, le cellule staminali del loro bambino e hanno scelto, dopo svariati confronti, la banca del cordone ombelicale più idonea per custodire un bene così prezioso, devono ancora compiere alcuni semplici passi: di cosa si tratta?

A cura di: Ufficio Stampa Sorgente

CONSERVAZIONE DEL CORDONE OMBELICALE: ECCO COSA FARE PASSO DOPO PASSO
Dopo aver firmato il contratto con la biobanca prescelta, mamma e papà dovranno ottenere il nulla osta per l’esportazione delle cellule staminali all’estero. Va specificato, infatti, che la conservazione privata può essere effettuata solo in biobanche con sede al di fuori dei confini italiani, come stabilito dal Decreto Ministeriale del 18 novembre 2009. Per compiere questo passo, basterà compilare alcuni moduli che verranno consegnati alla famiglia presso la direzione sanitaria dell’ospedale prescelto per il parto.
Secondariamente, occorrerà contattare la biobanca che invierà ai genitori in attesa un pacchetto informativo e un kit di raccolta contenente tutti gli strumenti utili al prelievo e alla conservazione del campione fino al suo arrivo nella biobanca. Le migliori banche affiancheranno alla famiglia un tutor personale da contattare in qualsiasi momento per eventuali dubbi o domande.
CONSERVAZIONE DEL CORDONE OMBELICALE: ECCO COSA FARE PASSO DOPO PASSO
Giunto il fatidico giorno, occorrerà ricordarsi di portare con sé in ospedale il kit di raccolta indispensabile al personale medico per prelevare le cellule staminali dal sangue cordonale, appena nato il bimbo.
Subito dopo il parto, basterà contattare la biobanca con una semplice telefonata: la struttura manderà un corriere direttamente nella stanza di degenza della mamma e si occuperà di spedire il campione a un laboratorio di analisi in cui verrà esaminato per verificare, per esempio, il volume e la vitalità delle cellule raccolte.
Superati i test, il sangue cordonale verrà trattato e crioconservato in biocontainers a una temperatura di – 196°C in grado di conservare le staminali per molti anni. I neogenitori riceveranno a questo punto il certificato di crioconservazione e, in ogni momento, qualora ve ne sia la necessità per il piccolo o per un membro della famiglia, potranno riavere il campione, richiedendo l’autorizzazione per l’importazione al Ministero della Salute.

Per maggiori informazioni: www.sorgente.com


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