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Considerazioni di un ex giovane allo stabilimento balneare

Da Mark @OfficinaDiMark
Considerazioni di un ex giovane allo stabilimento balneareNon sono più un giovane nel vero senso della parola, anche se mi atteggio a tale e frequento ancora i luoghi di una gioventù che fatico a focalizzare. Constatazioni che hanno sicuramente attanagliato anche le passate generazioni e che ora ripropongo da una mia visuale con riscontri sul campo di battaglia, perché vi assicuro di tale si tratta. La famiglia sul quale si dovrebbero poggiare è disgregata per esigenza lavorative ed affettive, i modelli di riferimento rispecchiano un cotto e mangiato da fast food dove l’estetica impera, la scuola è una tappa forzata dove conta solo il risultato numerico del voto e poco, anzi nulla, la formazione in sé, le mamme chioccia che difendono ad oltranza i pargoli a discapito della ragione, creando dei veri e propri mostri incapaci nel futuro di una benché minima autosufficienza, e dulcis in fundo (frase scopiazzata da internet) non è minimamente preso in considerazione il  sacrificio e l’impegno per ottenere qualsivoglia risultato. Detto ciò (cazzo dice questo penserete) nulla di nuovo quindi il post perde il riscontro come il precedente nuotando nei luoghi comuni, però questo vorrei far notare, è vero come quando mi stendo sul lettino dello stabilimento e sento giovanissimi ragazzine dire…”te lo sei fatto quello, tanto bello quanto coglione” ex prerogativa dei maschietti sbruffoni e un po’ coglioncelli…oppure sento note di biasimo se vengono proposti lavori umili con la frase… “ io mica mi abbasso a questo, chiama un extracomunitario”… o ancora giovani di famiglie agiate o con regolari posti di lavoro che si dedicano allo spaccio di stupefacenti per appagare voglie personali e punire oltremisura genitori assenti…continuo con i sogni ricorrenti....“voglio sfondare nel mondo dello spettacolo”…aspettative tutte votate alla materialità.…poi c’è il popolo dei reclusi…quelli che inchiodati al PC pensano che la vita sia come una chat..."xchè nn ci vediamo ai delle belle tette…quanti amici ai su FB…più di 2000, czzo sei uno figo"…Quadro desolante frutto dell’irrazionale propensione all’autolesionismo. Continuiamo ad occuparci delle pensioni, dell’economia, delle energie alternative, delle religioni, e si abbandonano a loro stessi le speranze di salvare questa umanità.
Gli alberi sono liriche che la terra scrive sul cielo. Noi li abbattiamo e li trasformiamo in carta per potervi registrare, invece, la nostra vuotaggine. Kahlil Gibran

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