Un paio di considerazioni su alcuni temi di attualità: leggevo oggi un articolo sul Corsera in cui si fanno un po’ ‘le pulci’ allo spot televisivo del forum nucleare, che tanto anima le discussioni sulla rete e non solo. Molti si saranno accorti che se ne dicono di tutti i colori, persino sui colori (sic) utilizzati nello spot! Si dice che la struttura ‘gemellare’ presupponga una dicotomia buono-cattivo, virtuoso e progressista-dubbioso e reazionario, possibilista contro scettico. Il tutto però in un confronto civile, su una scacchiera; una mossa per uno, senza interrompersi o parlarsi sopra. A molti non piace questa impostazione. Nemmeno, dicevo, nei colori: bianchi per il progressista, neri per il conservatore. Molti ci vedono il bene e il male; suggeriti allo spettatore che deve sorbirseli in questi termini. L’articolo del Corsera di oggi, a firma di Marzio Galeotti, si sposta però su un altro livello. Arriviamo, con lui, al budget pubblicitario (sembra 6 milioni di euro: le pubblicità costano, sapete? E qui non si parla di Maxicono), al fatto che si proporrebbe su uno schema di tipo ‘pubblicità progresso’, ma senza esserlo davvero. Si insiste che viene rappresentata una realtà finta, popolata da automi che possono solo bersela così com’è. Forse ho travisato il significato della disamina… tuttavia, personalmente, ho molta più stima nell’utente medio: non ritengo, cioè, che gli italiani si facciano infinocchiare così facilmente da un prodotto artefatto, farlocco. E infatti ne è nato un bel vespaio un po’ ovunque: se ne parla. Male e per motivi sbagliati ma se ne parla. Il prodotto però non è farlocco: basta guardarlo con occhi diversi. È più facile vedere il negativo in ciò che non si conosce. È la radice del pregiudizio: la paura e la demonizzazione dell’ignoto. L’ignoto è però definito dall’ignorante che lo osserva… Ad esempio: essendo io stato contrario al nucleare, un tempo (votai No nell’87), sono in grado di vedere oggi la cosa da un’altra propettiva. E lo spot non mi sembra così di parte. È chiaro che oggi sono per il Sì, per diversi e ragionati motivi. Però riesco a vedere l’altra faccia della questione con occhi diversi. Per me il fronte del NO non è l’ignoto: è altro. Altro da chi sono io oggi e da ciò che sceglierei. Ma lo conosco e non lo demonizzo. Ci ragiono, semmai. E nello spot ci vedo quello che è: una partita a scacchi fra i pro e i contro. Date retta: se volevano essere di parte, atteso che possano perfettamente esserlo, avrebbero potuto fare ben altro. Chiedetevi piuttosto chi è che scrive un articolo del genere.. per chi lavora (legittimamente) e che motivi può avere. Cercate di conoscere, prima di demonizzare. Forse troverete qualche risposta… o qualche più pressante interrogativo.
Un’ultima considerazione: leggevo sul blog di Chicco Testa (altro antinuclearista ragionevolmente convertito) che la Spagna festeggia, diciamo, i grandi risultati delle rinnovabili, la cui produzione è incrementata del 6% perché, per sintetizzare, l’idroelettrico è aumentato del 5% causa piogge record. Tutto questo per dire che le rinnovabili purtroppo sono soggette alla severa legge dell’intermittenza. Testa ha ragione. Ma le rinnovabili (che pure amo) sono belle per questo: perché la speranza di goderne si rinnova ogni volta. Come la primavera.