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Considerazioni libere (168): a proposito di riflessioni amare...

Creato il 03 ottobre 2010 da Lucabilli
E' passata anche l'ultima, fatidica, settimana di settembre, iniziata con il videomessaggio di Fini sull'appartamento di Montecarlo, di cui lo stesso Fini - e noi con lui - ignora chi sia il proprietario, e finita con il discorso oggettivamente sotto tono di Berlusconi alla Camera, premiato da un voto di fiducia, formale e ben poco convinto da parte della maggioranza di centrodestra; insieme a questi due episodi il solito contorno di dichiarazioni, analisi, retroscena e barzellette, più o meno grevi.
L'Italia che assiste a questo desolante spettacolo appare sempre più un paese stremato, estenuato, incapace di reagire. La causa di questo clima non è però soltanto la mediocrità del nostro ceto politico, ma l'incapacità diffusa della nostra classe dirigente di essere tale. Faccio qualche esempio, ma ciascuno di voi, miei cari e sparuti lettori, può aggiungerne altri.
Uno dei più importanti dermatologi italiani è scoperto mentre procura finanziamenti per la sua università, prescrivendo i farmaci non in base al loro effetto sui pazienti, ma secondo le donazioni delle case farmaceutiche. Alcuni giorni fa a Milano, in un istituto superiore, per mancanza di personale, non c'è nessuno per accompagnare in bagno un ragazzo disabile iscritto al secondo anno, che così rimane alcune ore bagnato della sua urina; l'unico modo per risolvere il problema è che la madre rimanga a scuola con il ragazzo. Diventano drammaticamente frequenti le denunce di famiglie che lamentano che negli ospedali non c'è stata un'adeguata attenzione nel momento del parto; così, ad esempio, nel paese in cui il 40% dei parti avviene mediante taglio cesareo (contro il 25% della media europea) in tre delle cinque scuole di ginecologia di Roma non c'è una sala operatoria. I grandi gruppi industriali operano ristrutturazioni pesanti ai danni dei lavoratori, mentre tanti giovani rimangono precari ben oltre i 40 anni. Da sei mesi non c'è un direttore a Pompei, nel parco archeologico più grande del mondo. Un sindaco onesto, impegnato nella difesa dell'ambiente e della legalità, viene ucciso dalla camorra nel disinteresse generale.
Di fonte a tutto questo manca la capacità di reazione degli italiani. Prevale sempre più la tendenza a curare gli interessi propri e della propria famiglia, così come a un livello superiore appare sempre più evidente che ciascuno degli attori sociali è impegnato a difendere gli interessi propri e della propria cerchia, della propria più o meno grande consorteria. Il familismo è un antico male italiano, ma mi pare che in questo tempo stia diventando sempre più forte e sempre più pericoloso per il progresso del nostro paese. L'incapacità viene costantemente premiata, a scapito di qualunque altro valore, l'interesse per il proprio personale tornaconto è esaltato: è l'Italia dei furbi e dei furbastri, che comunque la fanno franca, delle donne che si offrono, dei giovani che accettano questo sistema e si preparano a subentrare ai vecchi, ma senza far nulla per modificarlo.
C'è qualcuno che scappa e c'è qualcuno che resiste. Ma è sempre più difficile.

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