Compito della scuola è l’ISTRUZIONE.
L’EDUCAZIONE invece spetta alla famiglia, sia che si tratti di educazione religiosa che di educazione sessuale o altro. La scuola si limiti ad insegnare, possibilmente bene, le varie materie (iniziando magari dalla lingua italiana).
Ai miei tempi (come odio scrivere questa frase :-) ) la mia compagna di classe protestante all’ora di religione usciva dall’aula e veniva affidata alla sorveglianza della bidella (allora si chiamava ancora così è non “operatrice con qualcos’altro al seguito”). Lo stesso deve essere possibile per quei genitori che non desiderano che i loro figli seguano lezioni di “genere”.
E i sinistroidi che hanno marciato a Roma, con il sindaco in testa, per il gay pride (che spesso si risolve in una carnevalata oscena) poco hanno da recriminare per la manifestazione in favore della famiglia. Questa si chiama DEMOCRAZIA, parola a loro sconosciuta, perché il nostro è un paese dove si ciancia di libertà, ma non la si pratica; che dice di voler uguali diritti per tutti, ma all’atto pratico ti mette al bando se esprimi la tua personale opinione, perché questa è consentita solamente a senso unico; un paese dove sempre per esprimere il proprio pensiero si viene bollati come omofobi e razzisti. Un paese dove la libertà non è un diritto,ma un privilegio concesso dal potere, che quindi ci rende sudditi e non persone libere. La libertà è tale quando, esercitandola, non si ledono le libertà altrui, altrimenti diventa anarchia.
Personalmente però esercito un “distinguo”.
Per quanto riguarda le unioni civili, sono convinta che sia un pieno diritto degli omosessuali raggiungere la parità con le coppie regolari.
Sostengo invece fermamente quanti ieri hanno sfilato per il “Family day” per quanto concerne l’educazione dei bambini: è un diritto dei genitori poter rifiutare, come ho esposto poco sopra, l’insegnamento ai loro figli delle teorie “gender” nelle scuole.
Piano piano, i vari governi che si sono succeduti hanno provveduto ad esautorare la famiglia da quelli che sono i suoi compiti principali, primo fra tutti quello dell’educazione dei propri figli: questo sì che è antidemocratico.
Qualcuno addirittura ha visto in questo addirittura un tentativo di collettivizzazione con un fine prettamente politico di indottrinamento fin dalla più tenera età. Non mi spingo fino a tanto, ma dico solo che la scuola dovrebbe insegnare prioritariamente il rispetto verso gli altri, in particolare per i più deboli e per i diversi, invece molto spesso veniamo informati di atti di bullismo nei confronti dei soggetti maggiormente disagiati, spesso sotto lo sguardo disinteressato degli stessi insegnanti. E questo compito, la scuola attuale è del tutto inadatta a svolgerlo.
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