Il Volo con il loro trofeo
Il 65esimo Festival della Canzone Italiana si è concluso con la vittoria degli ex-tenorini de Il Volo e le cose da dire sull’immenso carrozzone che ogni anno mamma Rai ci regala sono come al solito infinite. Provare a scrivere un articolo completo e coeso su tutto quanto sia passato sul palco dell’Ariston è di una semplicità paragonabile solamente alle 12 fatiche di Ercole, quindi mi limiterò a commentare solo le cose che hanno colpito di più la mia sensibilità, cercando di esprimere quanto più possibile opinioni originali. Proviamoci. (Ovviamente se volete maggiori informazioni su quanto successo in questa edizione del Festival c’è sempre il sito ufficiale sanremo.rai.it o la pagina su Wikipedia).
Coconuda, voto 10: la Coconuda si riconferma la regina indiscussa tra gli inserzionisti pubblicitari del Festival: dopo due anni con Anna Tatangelo come testimonial, quest’anno non hanno potuto riproporla vista la partecipazione di Lady D’Alessio alla manifestazione, e allora hanno ben pensato di puntare su un’artista emergente, Claudia Megré.
Il Volo, voto 6.5: con il bel canto, con il loro “operatic pop” (pop lirico) hanno conquistato il televoto, ed il loro genere rappresenta sicuramente una sorpresa insolita rispetto alla classica ballata melodica pop. In Italia hanno poco mercato e la loro canzone verrà molto difficilmente riproposta in radio, in giro per il mondo hanno avuto qualche riscontro, ad esempio un album in top 10 negli USA. Abbastanza rispettosi e abbastanza umili, tra i concorrenti in gara erano sicuramente quelli più “cheesy“, e sono riusciti a portarsi la vittoria a casa. Sono sempre stati sotto contratto con la Universal, mentre ora sono con la Sony, sarei curioso di saperne il motivo: scaricati, fine contratto o loro scelta? (PS Onore alla mia vicina di casa che aveva previsto la loro vittoria)
Nek, voto 8.5: i fasti dei tempi di Laura non c’è, Ci sei tu e Lascia che io sia sono ormai lontani, la partecipazione a Sanremo gli serviva per ricollocarsi. Dopo la vittoria nella serata delle cover in cui ha emozionato reinterpretando “Se telefonando” abbiamo cominciato a prendere la sua avventura sanremese molto più sul serio. L’inedito “Fatti avanti amore” funziona di brutto, avrebbe potuto tranquillamente partecipare al Festivalbar 10 anni fa con questa canzone e raccogliere lo stesso ampio successo. Se avesse vinto sarebbe stata una favolosa storia di “rinascita artistica”: complimenti per il secondo posto.
Malika Ayane, voto 8: due anni fa con una canzone molto molto bella si piazzò quarta, quest’anno con una canzone che mi convince di meno è salita sul podio. Complimenti vivissimi ha chi ha scritto il verso “Silenzi per cena”.
Annalisa, voto 9: questa ragazza è un fenomeno, non finisce mai di stupirmi. Grande voce, grande interpretazione, grande convinzione: quest’anno la volevo davvero vedere sul podio. Un talento pazzesco. Perde mezzo punto nella mia valutazione perché è vestita molto peggio rispetto al festival di due anni fa.
Emma, Carlo Conti e Annalisa (fonte: Annalisa Official facebook)
Chiara, voto 6: una di quelle che mi ha colpito di più già al primo ascolto, la consideravo una papabile vincitrice, ma arrivata in finale non ha cacciato un’esibizione che lasciasse il segno: mi è sembrata quasi poco convinta dei suoi mezzi. Doveva far venire giù il teatro e conquistare un gradino del podio, ma non l’ha fatto.
Dear Jack, voto 6.5: possono piacere o meno, ma secondo me hanno svolto dignitosamente il loro compito.
Marco Masini, voto 7: c’è un ritornello ben costruito, sicuramente apprezzabile.
Moreno, voto 6.5: Moreno mi sta profondamente antipatico e non sono un suo fan, ma mi è piaciuto molto per come ha retto il palco e per come ha coverizzato Celentano. Il ragazzo ha qualcosa di interessante.
Mauro Coruzzi, voto 7, e Grazia Di Michele, voto s.v.: di Coruzzi mi è piaciuta l’interpretazione, su Grazia invece, perdonatemi, non riesco ad esprimere un’opinione perché non sono riuscito a prenderla sul serio dopo tutti i suoi trascorsi ad Amici.
Lara Fabian, voto 20: 20 come gli anni di ritardo con cui si è presentata al Festival. La sua canzone “Voce” sarebbe forse andata bene nel 1995, non certo nel primo Festival dell’era Conti.
Biggio e Mandelli, voto 7: novelty act, simpatici, leggeri, senza troppe pretese.
Rakele, Serena Brancale e Chanty, voto 8: sono le tre giovani proposte che mi sono piaciute di più, tutte e tre con uno stile diverso e molto ben definito.
Per non annoiarvi troppo ho deciso di continuare le mie riflessioni e le mie pagelle in un prossimo articolo. Ci vediamo presto. Mi raccomando, se avete una qualsiasi cosa da dire, fatemelo sapere nei commenti.
Cura ut valeas!