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Considerazioni sul labirinto della crisi, fra grecia ed europa... #rischioalto

Creato il 03 aprile 2015 da Alessandro @AleTrasforini

"[...] Ricapitolando: salvataggio delle banche francesi e tedesche senza alcun taglio del debito, quindi costo dell'aggiustamento tutto sul debitore [...], trasferimento del credito dalle banche private alla collettività europea [...], misure di austerità così gravose da far precipitare il prodotto interno lordo greco e da aumentare il peso del debito.
E infatti oggi il prodotto interno lordo greco è inferiore del 26% ai dati pre-crisi, e il debito è aumentato di circa 30 punti percentuali e ha superato il 180% del PIL [...].
Si tratta di un debito semplicemente non ripagabile, nonostante un primo abbuono parziale già concesso nel 2012 [...]. Il nuovo Governo greco guidato da Syriza [...] ora chiede di dare un taglio a queste politiche distruttive: vuole rinegoziare il debito, mettere un freno alla politica di austerity e al piano di privatizzazioni [...] portato avanti dai Governi precedenti su ordine delle istituzioni europee [...], e aumentare i salari che dopo gli ultimi tagli erano precipitati a livelli da fame [...].
Anche se [...] non risolverebbe il problema della competitività dei prodotti greci all'interno dell'Eurozona. Anche il 19 febbraio sembrava che il negoziato con le Istituzioni europee si fosse interrotto a causa dell'oltranzismo del Governo tedesco [...], giunto a rigettare anche la richiesta greca di proroga per altri 6 mesi dei finanziamenti internazionali alla Grecia in scadenza il 28 febbraio. Sostanzialmente [...] non accettava che l'attuale Governo greco intendesse ridimensionare gli impegni presi dai predecessori.
Intuizione più che ragionevole, visti i risultati delle politiche sin qui seguite in termini di immiserimento del Paese e anche della stessa capacità i ripagare il debito.
Le conseguenze di una rottura sarebbero state la riduzione e poi il blocco del rifinanziamento di emergenza delle banche greche da parte della BCE e in tempi brevi il default della Grecia e la sua uscita dall'Eurozona.
L'accordo siglato il 20 febbraio tra la Grecia e l'Eurogruppo allontana questa eventualità e dà fiato alla Grecia per 4 mesi, ma a un prezzo politicamente molto elevato.
In primo luogo, la presentazione di un programma che, essendo soggetto all'approvazione degli altri Paesi Europei, non potrà discostarsi troppo dal programma di austerity del precedente Governo di Samaras; soltanto in presenza dell'approvazione europea saranno [...] sbloccati anche i Fondi teoricamente posti a disposizione dell'accordo raggiunto.
In secondo luogo, ribadendo l'impegno delle autorità a onorare il debito e a rispettare tutte le relative scadenze [...] L'accordo non risolve nessuno dei problemi sul tappeto, a cominciare dall'oggettiva impagabilità del debito greco.
Si compra tempo, ma in assenza di una strategia la cosa può risultare addirittura controproducente.
La sgradevole impressione che questo accordo lascia è che il Governo greco abbia per ora dovuto piegare la testa rispetto ai diktat tedeschi.
E a noi non resta che augurargli di non farsi intrappolare nel labirinto del Minotauro europeo.
Una cosa è certa: la gestione di quest'area valutaria è stata e resta fallimentare, e le sue contraddizioni interne anziché risolversi si accentuano.
Questo dicono i fatti. Che notoriamente hanno la testa dura. [...]"
(Fonte: La Grecia contro il Minotauro europeo, V.Giacché, Linus - marzo 2015)

CONSIDERAZIONI SUL LABIRINTO DELLA CRISI, FRA GRECIA ED EUROPA... #RISCHIOALTO

Fonte immagine: controlacrisi.org


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