Considerazioni sulla WTF. Ops, MFW = Milano Fashion Week

Creato il 24 settembre 2012 da Silkandscissors

Ma sì, facciamoci le fighe parlando in codice fiscale, che tanto solo noi ”addette al settore” riusciamo a capirci.

”Sono alla MFW, dopo aver partecipato alla VFNO, e davanti a me ho AdR con un eco fur e un 14 + clutch DIY, OMG!!”

Che tradotto sarebbe:

”Sono alla Milano Fashion Week (settimana della moda donna a Milano), dopo aver partecipato alla Vogue Fashion Night Out (notte bianca organizzata da Vogue per le boutique milanesi), e davanti a me ho Anna dello Russo (consulente creativa di Vogue Japan) con una pelliccia ecologica e un tacco alto 14 cm + borsetta molto piccola e rigida ”do it yourself” (fatta da sola), Oh Mio Dio!!”

Ecco, questo per farvi capire quanto può diventare odioso lavorare nella moda. Arrivi a fare queste considerazioni quando ti trovi a Milano – che, detto tra di noi, inizio ad odiare – circondata da giapponesi carichi di shopping bag LV e Gucci, blogger mai viste che hanno accrediti per entrare pure al private party a casa del Papa, modelle 14enni rassomiglianti a pali della luce, fotografi pivelli che inseguono le le it-girl del momento (che tra meno di un anno verranno rimpiazzate).

Allora dici: beh, faccio un giro al White visto che mi hanno invitata: magari lì si sta meglio, magari lì c’è un’atmosfera più tranquilla. E invece manco fai in tempo ad entrare che inciampi sullo strascico di una, sulla frecciatina di un’altra e ti arrivano in faccia i capelli viola di quell’ultima. No ma fate come se io non esistessi. Anzi, passatemi sopra come se fossi il vostro red carpet. Adesso sto esagerando per farmi una risata, ma quello che ho percepito è stato proprio un contesto di snob d’alta borghesia, che escono di casa dopo 2 ore passate davanti al guardaroba con Carla Gozzi che gli urla da dietro: ”Ma come ti vesti?!” e si dicono da soli: ”Si, con quest’outfit della nuova collezione di CazziEMazzi verrò fotografata indubbiamente, finendo in ogni articolo di street-style”.

foto: Marta Lo Bracco

Questo è l’obiettivo finale di ogni fescion victim: finire su internet, farsi vedere e riconoscere.

Ed è così che uno non va più alle sfilate per pura passione, non va alle fiere di designers per farsi una cultura, ma ci va perchè fa fico.

E le bloggers cosa fanno? Peferiscono parlare dei loro outfit alla MFW piuttosto che della presentazione alla quale sono state invitate. Cioè, in pratica partecipano solo per aver l’occasione di sfoggiare quell’abito improbabile che altrimenti mai avrebbero potuto tirar fuori. Dio mio, probabilmente il mondo sta finendo.

Le prossime considerazioni verranno accoppiate da foto-prove. Mi sento un po’ come su CSI, sto cercando chi ha commesso l’omicidio peggiore: aver ucciso LA MODA.

Beth



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