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Da fanatica della cancelleria (mania-passione-ossessione che mi accompagna sin da piccola quando spendevo la mia paghetta nelle cartolerie) curiosavo mettendo il naso tra penne, matite, gomme, cartelline varie...e il mio occhio e´ caduto proprio sulle ECO PEN.
La confezione semplice in cartone riciclato gia´ mi aveva conquistato, e piano piano me la sono letta tutta.
Queste penne, che sembrano le classiche penne a scatto in plastica, sono composte di amido vegetale, il cosidetto PLA.
Questo polilattato deriva appunto da amido di mais e dallo zucchero di canna, a seconda delle coltivazioni dei vari paesi, deriva quindi da risorse rinnovabili e a seguito di idrolisi diventa anche un prodotto biodegradabile.
L´inchiostro delle penne e´ a base di soia, non deriva dagli oli del petrolio ma dai semi di soia, risorsa rinnovabile anche questa, che non danneggia l´ambiente, e neanche il portafoglio direi!
Queste penne scorrono molto piu´ facilmente sul foglio e scrivere e´ decisamente piu´ veloce e piacevole, unica pecca: queste penne sono blu, io di solito scrivo solo in nero!
Nonostante queste meravigliose premesse qualcosa mi lascia ancora perplessa.
Nel retro della confezione viene specificato che per l´81% queste penne sono composte di PLA, e quindi biodegradabili per l´81%. Un´altra scritta informa invece che sono per il 65% biodegradabili, questa dualita´ crea indubbiamente confusione, a meno che non si tratti di un grossolano errore di stampa.
Un´altra cosa che mi lascia perplessa: queste penne sono biodegradabili per l´81%, il restante 19 non lo e´, ed immagino si riferisca al metallo che compone la molla per lo scatto e la punta della penna; il problema e´ che queste penne non sono smontabili, l´unica soluzione per dividere i prodotti biodegradabili da quelli non biodegradabili sarebbe rompere la penna, rischiando comunque di farsi male.
E secondo me questo rappresenta un problema, soprattutto se si sbandiera per tutta la confezione la preservazione dell´ambiente.
Un´altra domanda: non essendo plastica, essendo biodegradabili, una volta finite dove le butto? Oltretutto a meno di romperle non posso separarle...
E in quanto tempo sono biodegradabili? Perche´ anche un sacchetto di plastica e´ biodegradabile a modo suo, solo che ci mette 30 anni per essere scomposto, smaltito e riassorbito dal terreno....
Apprezzo notevolmente i passi avanti che le aziende piano piano stanno facendo per ridurre il loro impatto sull´ambiente, ma le cose non sono ancora abbastanza chiare, non fino in fondo!
Apprezzo anche il fatto che il costo di queste penne sia basso, ed inferiore alla maggior parte delle penne che si trovano in commercio, cosa che probabilmente aiutera´ a farle entrare nelle abitudini dei consumatori.
Speravo pero´ di comprare un prodotto italiano, o europeo....invece scopro che e´ l´ennesimo Made in Cina....
Comunque nonostante tutto le ho comprate, e se vi capita di vederle tra gli scaffali dateci un occhio, oltretutto ora che si avvicina l´inizio della scuola e l´acquisto di penne, matite, evidenziatori e quaderni.
Della stessa linea esistono gli evidenziatori e altri due tipi di penne (che invece che essere per la maggior parte in PLA sono in cartone riciclato), nonche´ le matite, che sono entrate in casa mia con le penne.
Colorate, divertenti ed economiche sono per il 65% composte di materiale riciclato e per l´85% biodegradabili....e niente grafite al loro interno, ma un altro composto a base di soia!
E niente piu´ trucioli o legno....solo carta riciclata arrotolata e compressa che forma la matita!
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